Lo scorso 25 aprile ai microfoni di Agorà Grillo ha affermato: "Se vinceremo le elezioni Europee chiederò il Governo a Napolitano": trascorso qualche giorno, forse dopo che qualcuno gli ha detto che le elezioni europee valgono per l’Europa e non per l’Italia, si è corretto sostenendo che avrebbe chiesto le dimissioni di Napolitano e le elezioni anticipate. Concetto espresso anche nelle ultime ore.
Vabbé, è già un segnale che comincia a capire cosa prevede la Costituzione.
In questo ultimo periodo i governi imposti da Napolitano, oltre che antidemocratici, si sono dimostrati, sotto le false sembianze di salvatori, solo dei tassatori senza ritegno che fanno finta di non vedere che stanno riducendo alla fame una gran parte della popolazione e spingendo sul baratro le piccole aziende (non si sono accorti nemmeno degli imprenditori che si sono uccisi), per cui le aspettative di Grillo di fare man bassa di voti sono concrete: la gente è schifata dall’attuale situazione e, nello schifo, si può turare il naso, bendare gli occhi e votare per il nulla assoluto, che è quello dall’antipolitica messa in campo dal comico genovese, fatta di ridicoli slogan, di amenità assolute, di programmi senza alcuna base e, pertanto, non realizzabili.
Purtroppo, più di questo, unitamente a tante dimostrazioni antidemocratiche, il m5s non ha saputo fornire.
Grillo parla di No-tav, di termovalorizzatori, di consumi energetici, di assegni di cittadinanza, con la semplicità con cui si mangiano i bruscolini. Alla fine, sostituire l’attuale ridicolo governo con uno imposto da Grillo, che ha già pronta la sua squadra, ove sicuramente compaiono persone digiune di Costituzione, "circoncisi", gente che nulla sa tranne il linguaggio delle bettole, alla fine è poco male.
Nel vedere concretizzarsi il nulla, ci faremo delle grandi risate quotidiane sia per l’assurdità delle proposte, sia per "l’aulico" linguaggio, e ciò fino a quando qualcuno, stufo di ridere, non caccerà anche loro a calci nel fondoschiena.
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