"Una sconfitta per tutti, altro che ‘battaglia finale’. Giornali titolano: ‘Battaglia finale sull’Italicum’. Il Corriere ipotizza che il governo sottoporra’ al Parlamento tre voti di fiducia. Il Pd si prepara alla conta. Non so come andra’ la votazione dell’Italicum. So che non lo votero’, che se metteranno tre volte la fiducia (prima che il gallo canti) non daro’ il mio assenso". Lo ribadisce sul suo blog Pippo Civati, deputato Pd, che fa però parte della minoranza del partito.
"So che lo dico ora e che mi sembra inutile discuterne ancora. Le minoranze, anche quelle che stanno in maggioranza, hanno chiesto due cambiamenti, il governo ha detto: no. La discussione c’e’ gia’ stata. So che mi sembra tutto folle e che perderanno tutti, anche chi e’ convinto di vincere a qualsiasi costo (Cadmo o Pirro). So che la spaccatura politica c’e’ gia’. So che non ho bisogno del voto segreto – che comunque alla fine ci sara’ – per dire come la penso: in questi due anni, ho sempre dichiarato i voti segreti".
"So che il sistema elettorale e’ pessimo – prosegue Civati -, ma non sembra importare granche’. So che cosi’ si allontana la riforma costituzionale e che ha ragione Ainis: la Consulta avra’ un bel daffare. So che non e’ questione di numeri, ma questione politica. Che la conta all’interno di area riformista non mi appassiona. Che mi sembra assurdo continuare a votare a botte di maggioranza, soprattutto se si va fino al 2018. Ma forse si va al 2016. Forse si va subito".
"So che questa mia sensazione irrita i sostenitori del partito (personale) della nazione, ma anche che tutto questo allontana molti elettori e altri ne allontanera’. So che da parte mia non c’e’ alcun calcolo: penso soltanto che la politica sia anche e soprattutto un’altra cosa, che da due anni a questa parte, da prima che arrivasse il Veltro, non vedo più", conclude Civati.
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