Si è riunito ieri alla Camera dei Deputati il Comitato per le questioni degli italiani all’estero presieduto dall’On. Marco Zacchera (PdL). Sul tavolo, possibili accorgimenti, attraverso semplici provvedimenti amministrativi a legislazione invariata, per ciò che riguarda il meccanismo di voto all’estero.
In vista di eventuali elezioni anticipate – ancora non si sa quando, però, anche perché si sta parlando sempre più di governo istituzionale – secondo Zacchera è importante individuare “i punti critici nello svolgimento delle procedure di voto per gli italiani all’estero".
E così gli eletti all’estero presenti hanno espresso le loro opinioni. Per Marco Fedi, deputato Pd eletto in Australia, "il problema del voto all’estero dovrebbe essere affrontato in modo complessivo, anche traendo le conclusioni politiche rispetto alle mozioni approvate dalla Camera lo scorso 3 novembre. La rete consolare – ha ricordato – è comunque riuscita ad affrontare lo scioglimento anticipato della scorsa legislatura. Credo che ci sia il rischio che un elenco di questioni critiche senza una visione generale possa rappresentare un alibi per interventi parziali, senza permettere una reale soluzione dei problemi individuati". A quest’ultima osservazione, Zacchera ha replicato ribadendo la convinzione che sia "utile una presa di posizione del Comitato su temi quali le modalità di invio delle schede con procedure postali in qualche modo certificate e un controllo maggiore sui sistemi di stampa e di raccolta delle schede, come strumento utile a garantire la regolarità del voto all’estero".
Aspetti, ha rilevato l’onorevole Franco Narducci (Pd) "già emersi sia in altre occasioni di attività parlamentare che dalle inchieste della magistratura. Credo che la possibilità di affrontarli o meno dipenda in primo luogo dalla volontà delle amministrazioni competenti, in particolare i Ministeri degli affari esteri e dell’interno. Certo – ha aggiunto l’eletto nella ripartizione ester Europa – il Comitato può elencarli", magari sottolineando "l’utilità di centralizzare la stampa delle schede al livello dei singoli Paesi".
Deputata eletta in Europa col Pd Laura Garavini ha espresso "apprezzamento per l’idea che il Comitato faccia propria l’urgenza di mettere in sicurezza le procedure di voto all’estero, in linea con le mozioni recentemente approvate. Condivido le preoccupazioni del collega Fedi circa il rischio di lasciare libera la scelta degli aspetti su cui intervenire, anche in considerazione del fatto che dalla maggioranza si è più volte prospettata l’abolizione del voto all’estero o una forte riduzione della rappresentanza degli italiani all’estero. Ricordo – ha aggiunto – che molte proposte di legge presentate sulla materia contemplano procedure di registrazione per esercitare il voto per corrispondenza che avrebbero l’effetto indiretto di diminuire il numero di schede elettorali da inviare per posta, potendosi così utilizzare procedure più sicure anche se più costose".
Anche Gianni Farina (Pd), residente in Svizzera, si è detto d’accordo "sull’utilità della stampa centralizzata delle schede elettorali nei singoli Paesi. Credo – ha aggiunto – sia opportuno ipotizzare anche altri miglioramenti da apportare per via amministrativa".
Concludendo, il Presidente Zacchera ha confermato ai colleghi l’intenzione di "predisporre, sulla base delle indicazioni da voi fornite, una bozza di relazione da presentare alla Commissione, che sottoporrà alla vostra attenzione in una prossima seduta".
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