"Ho proposto una conferenza da tenere nel 2012 con tutti i parlamentari e i ministri di origine italiana per discutere di come ridefinire la presenza dell’Italia, che deve basarsi sulla tutela della cultura e della lingua, a fronte di un aspetto amministrativo che perde sempre più di importanza": una conferenza con tutti i parlamentari e ministri di origine italiana per ridefinire la presenza del nostro Paese in Australia. L’idea è del sottosegretario agli Esteri, Alfredo Mantica, che ne ha discusso durante un incontro alla Farnesina con il ministro per gli Affari Multiculturali del Sud Australia, Grace Portolesi.
La necessità di ridefinire la presenza del nostro Paese deriva dalla prevista chiusura dei consolati di Adelaide e Brisbane, nell’ambito di un più generale piano del governo di razionalizzazione della rete diplomatico-consolare, di cui il sottosegretario è estensore.
In Australia vivono circa 900mila cittadini di origine italiana, distribuiti su tutto il territorio e all’interno di una galassia di associazioni, scuole e istituti. "Una situazione non replicabile in nessun altro Paese", ha osservato Mantica, "sia per l’elevata percentuale di cittadini di origine italiana sia perchè l’Australia è un Paese che nasce dall’immigrazione ed è per questo attento alla tutela delle singole specificità".
Nell’ambito del piano di riorganizzazione della rete, i consolati di Brisbane e Adelaide, come molti altri, saranno gradualmente rimpiazzati da terminali a cui gli utenti potranno accedere per tutte le pratiche. Un progetto pilota di consolato on-line è in corso a Londra, ma per i primi risultati occorrerà attendere il primo semestre del 2012.
"Ho proposto una conferenza da tenere nel 2012 con tutti i parlamentari e i ministri di origine italiana per discutere di come ridefinire la presenza dell’Italia, che deve basarsi sulla tutela della cultura e della lingua, a fronte di un aspetto amministrativo che perde sempre più di importanza": una conferenza con tutti i parlamentari e ministri di origine italiana per ridefinire la presenza del nostro Paese in Australia. L’idea è del sottosegretario agli Esteri, Alfredo Mantica, che ne ha discusso durante un incontro alla Farnesina con il ministro per gli Affari Multiculturali del Sud Australia, Grace Portolesi.
La necessità di ridefinire la presenza del nostro Paese deriva dalla prevista chiusura dei consolati di Adelaide e Brisbane, nell’ambito di un più generale piano del governo di razionalizzazione della rete diplomatico-consolare, di cui il sottosegretario è estensore.
In Australia vivono circa 900mila cittadini di origine italiana, distribuiti su tutto il territorio e all’interno di una galassia di associazioni, scuole e istituti. "Una situazione non replicabile in nessun altro Paese", ha osservato Mantica, "sia per l’elevata percentuale di cittadini di origine italiana sia perchè l’Australia è un Paese che nasce dall’immigrazione ed è per questo attento alla tutela delle singole specificità".
Nell’ambito del piano di riorganizzazione della rete, i consolati di Brisbane e Adelaide, come molti altri, saranno gradualmente rimpiazzati da terminali a cui gli utenti potranno accedere per tutte le pratiche. Un progetto pilota di consolato on-line è in corso a Londra, ma per i primi risultati occorrerà attendere il primo semestre del 2012.
"Ho proposto una conferenza da tenere nel 2012 con tutti i parlamentari e i ministri di origine italiana per discutere di come ridefinire la presenza dell’Italia, che deve basarsi sulla tutela della cultura e della lingua, a fronte di un aspetto amministrativo che perde sempre più di importanza": una conferenza con tutti i parlamentari e ministri di origine italiana per ridefinire la presenza del nostro Paese in Australia. L’idea è del sottosegretario agli Esteri, Alfredo Mantica, che ne ha discusso durante un incontro alla Farnesina con il ministro per gli Affari Multiculturali del Sud Australia, Grace Portolesi.
La necessità di ridefinire la presenza del nostro Paese deriva dalla prevista chiusura dei consolati di Adelaide e Brisbane, nell’ambito di un più generale piano del governo di razionalizzazione della rete diplomatico-consolare, di cui il sottosegretario è estensore.
In Australia vivono circa 900mila cittadini di origine italiana, distribuiti su tutto il territorio e all’interno di una galassia di associazioni, scuole e istituti. "Una situazione non replicabile in nessun altro Paese", ha osservato Mantica, "sia per l’elevata percentuale di cittadini di origine italiana sia perchè l’Australia è un Paese che nasce dall’immigrazione ed è per questo attento alla tutela delle singole specificità".
Nell’ambito del piano di riorganizzazione della rete, i consolati di Brisbane e Adelaide, come molti altri, saranno gradualmente rimpiazzati da terminali a cui gli utenti potranno accedere per tutte le pratiche. Un progetto pilota di consolato on-line è in corso a Londra, ma per i primi risultati occorrerà attendere il primo semestre del 2012.
"Ho proposto una conferenza da tenere nel 2012 con tutti i parlamentari e i ministri di origine italiana per discutere di come ridefinire la presenza dell’Italia, che deve basarsi sulla tutela della cultura e della lingua, a fronte di un aspetto amministrativo che perde sempre più di importanza": una conferenza con tutti i parlamentari e ministri di origine italiana per ridefinire la presenza del nostro Paese in Australia. L’idea è del sottosegretario agli Esteri, Alfredo Mantica, che ne ha discusso durante un incontro alla Farnesina con il ministro per gli Affari Multiculturali del Sud Australia, Grace Portolesi.
La necessità di ridefinire la presenza del nostro Paese deriva dalla prevista chiusura dei consolati di Adelaide e Brisbane, nell’ambito di un più generale piano del governo di razionalizzazione della rete diplomatico-consolare, di cui il sottosegretario è estensore.
In Australia vivono circa 900mila cittadini di origine italiana, distribuiti su tutto il territorio e all’interno di una galassia di associazioni, scuole e istituti. "Una situazione non replicabile in nessun altro Paese", ha osservato Mantica, "sia per l’elevata percentuale di cittadini di origine italiana sia perchè l’Australia è un Paese che nasce dall’immigrazione ed è per questo attento alla tutela delle singole specificità".
Nell’ambito del piano di riorganizzazione della rete, i consolati di Brisbane e Adelaide, come molti altri, saranno gradualmente rimpiazzati da terminali a cui gli utenti potranno accedere per tutte le pratiche. Un progetto pilota di consolato on-line è in corso a Londra, ma per i primi risultati occorrerà attendere il primo semestre del 2012.
"Ho proposto una conferenza da tenere nel 2012 con tutti i parlamentari e i ministri di origine italiana per discutere di come ridefinire la presenza dell’Italia, che deve basarsi sulla tutela della cultura e della lingua, a fronte di un aspetto amministrativo che perde sempre più di importanza": una conferenza con tutti i parlamentari e ministri di origine italiana per ridefinire la presenza del nostro Paese in Australia. L’idea è del sottosegretario agli Esteri, Alfredo Mantica, che ne ha discusso durante un incontro alla Farnesina con il ministro per gli Affari Multiculturali del Sud Australia, Grace Portolesi.
La necessità di ridefinire la presenza del nostro Paese deriva dalla prevista chiusura dei consolati di Adelaide e Brisbane, nell’ambito di un più generale piano del governo di razionalizzazione della rete diplomatico-consolare, di cui il sottosegretario è estensore.
In Australia vivono circa 900mila cittadini di origine italiana, distribuiti su tutto il territorio e all’interno di una galassia di associazioni, scuole e istituti. "Una situazione non replicabile in nessun altro Paese", ha osservato Mantica, "sia per l’elevata percentuale di cittadini di origine italiana sia perchè l’Australia è un Paese che nasce dall’immigrazione ed è per questo attento alla tutela delle singole specificità".
Nell’ambito del piano di riorganizzazione della rete, i consolati di Brisbane e Adelaide, come molti altri, saranno gradualmente rimpiazzati da terminali a cui gli utenti potranno accedere per tutte le pratiche. Un progetto pilota di consolato on-line è in corso a Londra, ma per i primi risultati occorrerà attendere il primo semestre del 2012.
"Ho proposto una conferenza da tenere nel 2012 con tutti i parlamentari e i ministri di origine italiana per discutere di come ridefinire la presenza dell’Italia, che deve basarsi sulla tutela della cultura e della lingua, a fronte di un aspetto amministrativo che perde sempre più di importanza": una conferenza con tutti i parlamentari e ministri di origine italiana per ridefinire la presenza del nostro Paese in Australia. L’idea è del sottosegretario agli Esteri, Alfredo Mantica, che ne ha discusso durante un incontro alla Farnesina con il ministro per gli Affari Multiculturali del Sud Australia, Grace Portolesi.
La necessità di ridefinire la presenza del nostro Paese deriva dalla prevista chiusura dei consolati di Adelaide e Brisbane, nell’ambito di un più generale piano del governo di razionalizzazione della rete diplomatico-consolare, di cui il sottosegretario è estensore.
In Australia vivono circa 900mila cittadini di origine italiana, distribuiti su tutto il territorio e all’interno di una galassia di associazioni, scuole e istituti. "Una situazione non replicabile in nessun altro Paese", ha osservato Mantica, "sia per l’elevata percentuale di cittadini di origine italiana sia perchè l’Australia è un Paese che nasce dall’immigrazione ed è per questo attento alla tutela delle singole specificità".
Nell’ambito del piano di riorganizzazione della rete, i consolati di Brisbane e Adelaide, come molti altri, saranno gradualmente rimpiazzati da terminali a cui gli utenti potranno accedere per tutte le pratiche. Un progetto pilota di consolato on-line è in corso a Londra, ma per i primi risultati occorrerà attendere il primo semestre del 2012.
"Ho proposto una conferenza da tenere nel 2012 con tutti i parlamentari e i ministri di origine italiana per discutere di come ridefinire la presenza dell’Italia, che deve basarsi sulla tutela della cultura e della lingua, a fronte di un aspetto amministrativo che perde sempre più di importanza": una conferenza con tutti i parlamentari e ministri di origine italiana per ridefinire la presenza del nostro Paese in Australia. L’idea è del sottosegretario agli Esteri, Alfredo Mantica, che ne ha discusso durante un incontro alla Farnesina con il ministro per gli Affari Multiculturali del Sud Australia, Grace Portolesi.
La necessità di ridefinire la presenza del nostro Paese deriva dalla prevista chiusura dei consolati di Adelaide e Brisbane, nell’ambito di un più generale piano del governo di razionalizzazione della rete diplomatico-consolare, di cui il sottosegretario è estensore.
In Australia vivono circa 900mila cittadini di origine italiana, distribuiti su tutto il territorio e all’interno di una galassia di associazioni, scuole e istituti. "Una situazione non replicabile in nessun altro Paese", ha osservato Mantica, "sia per l’elevata percentuale di cittadini di origine italiana sia perchè l’Australia è un Paese che nasce dall’immigrazione ed è per questo attento alla tutela delle singole specificità".
Nell’ambito del piano di riorganizzazione della rete, i consolati di Brisbane e Adelaide, come molti altri, saranno gradualmente rimpiazzati da terminali a cui gli utenti potranno accedere per tutte le pratiche. Un progetto pilota di consolato on-line è in corso a Londra, ma per i primi risultati occorrerà attendere il primo semestre del 2012.
"Ho proposto una conferenza da tenere nel 2012 con tutti i parlamentari e i ministri di origine italiana per discutere di come ridefinire la presenza dell’Italia, che deve basarsi sulla tutela della cultura e della lingua, a fronte di un aspetto amministrativo che perde sempre più di importanza": una conferenza con tutti i parlamentari e ministri di origine italiana per ridefinire la presenza del nostro Paese in Australia. L’idea è del sottosegretario agli Esteri, Alfredo Mantica, che ne ha discusso durante un incontro alla Farnesina con il ministro per gli Affari Multiculturali del Sud Australia, Grace Portolesi.
La necessità di ridefinire la presenza del nostro Paese deriva dalla prevista chiusura dei consolati di Adelaide e Brisbane, nell’ambito di un più generale piano del governo di razionalizzazione della rete diplomatico-consolare, di cui il sottosegretario è estensore.
In Australia vivono circa 900mila cittadini di origine italiana, distribuiti su tutto il territorio e all’interno di una galassia di associazioni, scuole e istituti. "Una situazione non replicabile in nessun altro Paese", ha osservato Mantica, "sia per l’elevata percentuale di cittadini di origine italiana sia perchè l’Australia è un Paese che nasce dall’immigrazione ed è per questo attento alla tutela delle singole specificità".
Nell’ambito del piano di riorganizzazione della rete, i consolati di Brisbane e Adelaide, come molti altri, saranno gradualmente rimpiazzati da terminali a cui gli utenti potranno accedere per tutte le pratiche. Un progetto pilota di consolato on-line è in corso a Londra, ma per i primi risultati occorrerà attendere il primo semestre del 2012.
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