Si è parlato di voto all’estero oggi al Cgie, durante l’ultima giornata di Assemblea Plenaria. Riuniti nella sala Conferenze internazionali della Farnesina, i consiglieri hanno come orientamento generale l’opinione che fare a meno del voto per posta è difficile. Il Segretario generale Elio Carozza ha comunque voluto ribadire che una nuova legge sul voto per gli italiani all’estero deve essere ed è considerata come "l’urgenza delle urgenze. Molte delle nostre preoccupazioni sono contenute nell’unico ddl presente al Senato. Anche se si va a votare a scadenza naturale, nel 2013 abbiamo bisogno di una nuova legge. Se invece si va a votare con voto anticipato – precisa Carozza – diviene veramente urgenza delle urgenze".
Secondo il consigliere Norberto Lombardi "dobbiamo affermare che è questa la vera priorità, perché nel voto ci sono elementi dannosi che si trascinano anche nella stessa sopravvivenza della circoscrizione estero". Mario Bosio ritiene comunque che "il voto per corrispondenza vada difeso a oltranza, il problema fondamentale è quello dell’invio delle schede", e Dino Nardi considera perfino "masochistico criticare la circoscrizione estero: vengo da un paese dove tuttora si vota per corrispondenza, non vedo perché guardare il pelo nell’uovo.
Silvana Mangione nota che nel ddl esistente "le nostre richieste sono sostanzialmente accolte, l’unica cosa che non c’è è lo scrutinio presso le sedi diplomatiche locali con rappresentanti di lista".
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