Molti amici mi hanno chiesto un commento sulla vicenda che investe il senatore (eletto nella ripartizione estera Europa) di Scelta Civica Aldo di Biagio, accusato insieme ad altri membri del Patronato Enas di truffa ai danni dell’Inps e di associazione a delinquere. Premesso che la giustizia deve fare il suo corso e che vale sempre la presunzione di innocenza, è anche vero che nel mio piccolo ho sempre denunciato l’opacità dei patronati esteri, vere e proprie macchine da guerra al servizio di pochi noti capaci di mungere centinaia di milioni di euro l’anno al contribuente italiano. Io dissi, ai tempi dell’affare Giacchetta che coinvolgeva la Inca-Cgil di Zurigo, che i patronati erano delle vere e proprie associazioni a delinquere e che la loro presenza rendeva il collegio degli italiani all’estero un territorio occupato come Scampia e Casal di Principe dalla camorra. Dissi che il voto estero era truccato perché i patronati lo avevano trasformato in voto di scambio per favorire i propri galoppini. Sono seguite denunce, intercettazioni telefoniche, articoli sui principali quotidiani italiani, ma alla fine i rappresentanti dei patronati sono riusciti a farsi eleggere in Parlamento (grazie all’organizzazione capillare sul territorio).
Proposi una ricetta drastica: affamare la bestia, tagliare la testa alla piovra tagliando contributi a queste associazioni di malaffare. Ora forse viene a galla la verità.
Ci vorrebbe una commissione d’inchiesta sull’attività dei patronati esteri degli ultimi dieci anni. Ne verrebbero fuori delle belle. Vediamo se i giudici hanno in mano elementi concreti o se si tratta di una boutade. E vediamo se finalmente si decideranno a tagliare, tagliare, tagliare. Tagliare i patronati per bonificare la politica degli italiani all’estero e cacciare i membri dei patronati da ogni istituzione repubblicana. Va riconosciuto il merito al Pdl di non aver avuto rapporto con i patronati in queste ultime elezioni. Altrettanto non si può dire di Scelta Civica e del Pd.
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