Così poveri da dovere risparmiare anche sul cibo. Tasche così vuote, da non potersi più permettere nemmeno la carne, il pesce, talvolta persino il pane o la pasta. E’ questa la situazione che vivono oggi milioni di italiani, e gli ultimi dati Istat arrivano solo a certificare qualcosa che in realtà ciascuno di noi vede ogni giorno, in giro per le strade, quando va al supermercato. Non c’è più un centesimo da spendere nemmeno per mangiare.
I dati Istat parlano di enorme calo nei consumi degli italiani. Un calo record, il peggiore da almeno sedici anni a questa parte. Circa la meta’ delle famiglie italiane spende meno di 2.078 euro (valore mediano della spesa mensile per famiglia). Ma se per quanto riguarda la tavola in particolare, la spesa, secondo i numeri, sembra essere calata di poco – da 477 a 468 euro -, in realtà crescono le percentuali di chi ha ridotto la qualita’ e/o la quantita’ dei generi alimentari acquistati (dal 53,6% del 2011 al 62,3% del 2012) e di coloro che si rivolgono all’hard discount (dal 10,5% al 12,3%). Insomma, gli italiani hanno affrontato a denti stretti la crisi, risparmiando dove e come potevano, fino a quando sono stati costretti a mangiare, se non meno, peggio.
Ovviamente il calo dei consumi incide sulla spesa in generale, non solo su ciò che riguarda il cibo. Non compriamo più vestiti, un paio di scarpe nuove è per molti un miraggio, impossibile pensare a cambiare televisione o lavatrice. Spendiamo meno anche per quanto riguarda il nostro tempo libero, ma siamo costretti a spendere di più per benzina, luce e gas. Tutti i dati sono in negativo, cali che vanno da oltre un 10% per quanto riguarda la spesa relativa all’abbigliamento, fino a calo del 4 o 5% per ciò che riguarda mobili o elettrodomestici. Persino per la nostra salute siamo costretti a spendere meno, anche se i dati parlano di una flessione nei consumi minima in questo caso (dal 3,7% al 3,6%).
Siamo alla frutta. E non quella che si compra al mercato, quella costa troppo. Siamo agli sgoccioli, non ce la facciamo più, facciamo fatica ad andare avanti. Le spese obbligate – luce, gas, benzina, bollette varie – ci costringono a risparmiare sul cibo e persino sul nostro tempo libero, quello che veramente vorremmo goderci con serenità, quel tempo in cui vorremmo poter fare ciò che ci piace. Ma non possiamo, non ci sono soldi. E il disagio sociale aumenta, cresce a dismisura.
Il brutto è che il peggio potrebbe ancora arrivare. Secondo le previsioni di Confesercenti, infatti, nel 2013 potrebbe verificarsi un nuovo crollo dei consumi da 17 miliardi. Mentre la Coldiretti stima una caduta della spesa a tavola del 3,4% quest’anno. Avete capito? La strada è tutta in salita, difficile riuscire a vedere la luce in fondo al tunnel. C’è grande pessimismo nell’aria. Se state già mangiando pane e acqua non lamentatevi troppo: domani potreste non avere a disposizione nemmeno quelli.
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