Roma – Due milioni per il rinnovo dei Comites e del Cgie. Altrettanti per il finanziamento alla stampa estera (che solo nel 2011 ha ricevuto contributi per 8 milioni di euro). E gli italiani indigenti? Dovranno accontentarsi di 600mila euro, nemmeno la metà dei soldi che saranno spesi per le elezioni dei due organi di rappresentanza.
PER I CONNAZIONALI INDIGENTI SOLO LE BRICIOLE
Non sarebbe stato più opportuno, quindi, destinare una parte dei finanziamenti riservati ai Comites a alla stampa estera ad altri capitoli di spesa come, ad esempio, l’assistenza?
“Come ho ribadito più volte, sono fortemente convinto della necessità di un organismo come il Cgie – risponde il senatore Aldo Di Biagio, eletto con la lista monti nella ripartizione estera Europa – e, se possibile, credo ancora di più nell’esigenza del ruolo svolto dai Comites, il vero punto di riferimento delle comunità locali, ai quali andranno i finanziamenti per le rielezioni stanziati dalla legge di stabilità in Senato”. “Sono convinto che esistano tanti aspetti che meriterebbero maggiori risorse e certamente non posso ritenermi soddisfatto per aver tratto solamente un beneficio parziale per il settore. Volevamo di più e meritavamo maggiore attenzione ma, ad ogni modo, abbiamo ottenuto un risultato importante”.
“Le critiche devono essere rivolte in positivo, siamo riusciti ad attribuire un sostegno a quei settori che ne necessitavano con maggiore urgenza, è giusto ricordare che esistono anche altri settori in affanno e, proprio perché ne siamo consapevoli, cercheremo di affrontarli con maggiore attenzione nei prossimi provvedimenti. Ciò non significa che ci accontenteremo, al contrario continueremo ad impegnarci maggiormente per avere ulteriori fondi da destinare all’emigrazione. La maggioranza si sta riducendo e, in questo contesto, saremo in grado di essere ancora più determinanti per il ruolo dell’esecutivo, oggi più che mai costretto ad ascoltarci”.
“In questa occasione, però, non posso esimermi dal sottolineare con soddisfazione l’ottimo lavoro di squadra tra eletti all’estero al Senato, nessuno escluso – rivendica infine il senatore eletto all’estero -. Ci siamo coordinati e abbiamo organizzato una serie di riunioni lavorando in tandem e ottenendo, così, un risultato che appartiene a tutte le forze politiche e ai loro rappresentanti. Spero che anche i colleghi della Camera riescano a fare altrettanto”.
“Si poteva e si può sempre fare di più, ma assegnare risorse al sistema di rappresentanza, nel momento in cui c’è un attacco fortissimo addirittura anche dai ‘saggi’ che potrebbero influenzare il Parlamento rispetto alla circoscrizione estero, rappresenta un fatto molto importante e dal valore simbolico”. Questa la visione di Fabio Porta, deputato democratico eletto in Sud America. “Le risorse assegnate serviranno a consentire una partecipazione democratica adeguata all’organismo più importante degli italiani all’estero, ossia i Comites. Si tratta di un evento centrale che meritava un sostegno adeguato. Permettere un adeguato rinnovo e difendere i comitati vuol dire difendere tutto il sistema a partire dalla base. Nonostante le critiche – conclude il deputato democratico -, i Comites rimangono gli unici strumenti che abbiamo per mantenere alto il livello di interesse verso il settore”.
Di tutt’altro avviso il deputato eletto nella ripartizione estera Europa con il Movimento 5 stelle, Alessio Tacconi. “Mi sono sorpreso quando ho visto i toni trionfalistici dell’annuncio dei senatori, sono in maggioranza, dovrebbero essere i primi a sostenere il settore poiché ne hanno la possibilità. Invece sono riusciti ad ottenere solamente un risultato mediocre e di basso livello. Si poteva fare di più, non capisco come si possa presentare un risultato non esaltante come una vittoria della compagine dei senatori eletti all’etero. Sono felice che abbiano finalmente lavorato insieme e collaborato alla realizzazione di un obiettivo, ma la strada da percorrere è ancora lunga”.
“Sicuramente si potevano ripartire meglio i finanziamenti. È chiaro, però, che nel momento in cui esistono Comites e Cgie è importante fare in modo che possano funzionare e credo che la loro rielezione possa portare anche un rinnovamento di idee e una ventata di aria nuova. Non punto il dito sulla quantità di finanziamenti assegnati a Comites e Cgie perché si tratta una decisione che doveva essere presa”. “Si può sempre fare di meglio però, ripeto, questo finanziamento serve ad ottenere, finalmente, un rinnovo di queste rappresentanze”.
“In un periodo di contenimento dei costi della politica e di spending review è importante non azzerare del tutto le risorse economiche disponibili ma ridistribuirle in modo più equo. Per questa ragione, ritengo che sarebbe opportuno destinare maggiori risorse per incentivare la diffusione della lingua italiana all’estero e, di conseguenza, la rivalutazione degli istituti di cultura – commenta Renata Bueno, eletta con l’Usei e componente Maie nel gruppo Misto alla Camera, ponendo l’accento sulla necessità di finanziare il settore della cultura. “Per quanto concerne le risorse stanziate al rinnovo di Comites e Cgie, per come si presentano oggi, devono essere investite perché è necessaria una loro riforma strutturale per un più corretto e sostanziale funzionamento”. Si, ma quei due milioni serviranno per le elezioni, non per una riforma…
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