Ilaria Russo, lucchese, lavora a New York, alla Columbia University come ricercatrice senior. Intervistata da Repubblica assicura: “Non torno in Italia, lì non c’è futuro”.
Il gruppo di cui fa parte si occupa di scovare in anticipo le cause delle patologie cardiovascolari, spiega il quotidiano.
Ora, però, un settore così cruciale rischia di essere smantellato.
“New York non è più quella di quando sono arrivata” – spiega – “L’amministrazione Trump, appena insediata, ha tagliato 250 milioni di dollari alla sola facoltà di medicina della Columbia”.
“Stiamo attraversando una deriva antiscientifica molto forte, che ha ripercussioni enormi sul nostro lavoro. Se il mercato si satura e la situazione diventa stagnante, può venire meno il motivo stesso per restare. Trump sta compiendo scelte opinabili”.
“Io sono un’esterofila convinta – racconta ancora Ilaria – ed ho un grande spirito di adattamento, ma resta vero che New York è estremamente cara, e che le attuali politiche conservative non migliorano la situazione”.
“Valuterò il da farsi nei prossimi mesi – conclude – . Di sicuro per me in Italia non c’è futuro. Spero che qui la situazione possa migliorare”.
Aggiungiamo solo che è davvero un peccato vedere andare via centinaia di migliaia di giovani laureati, formati, su cui l’Italia ha investito. Scelgono di trasferirsi all’estero alla ricerca di migliori opportunità lavorative, di una maggiore qualità di vita. Sarebbe bello se l’Italia riuscisse a trattenerli o a farli rientrare. Ma nessun governo ha mai dimostrato di impegnarsi seriamente su questo. Anzi, a dir la verità con Giuseppe Conte premier qualcosa era stato fatto, con gli incentivi al rientro. Che poi però sono stati eliminati.
Quando qualcuno capirà che la vera emergenza in Italia è l’emigrazione e non l’immigrazione?