"Sulla stampa tedesca siamo oggetto di battute sarcastiche per quello che è successo alla nave Concordia. E’ vero, è stata una tragedia che poteva essere evitata, e l’immagine che restera’ nella memoria di tutti purtroppo e’ quella del pavido comandante, nonostante gli esempi di coraggio e generosita’ dei tanti soccorritori e degli isolani che hanno prestato i primi aiuti.
Ma che i tedeschi non abbiano perso il vizio di sentirsi ‘razza’ e per giunta razza superiore, lo dimostra ampiamente il popolare giornale Der Spiegel che titola a caratteri cubitali sugli italiani codardi, marcando la differenza tra noi e loro. Che dire? I nostri sentimenti verso questo popolo supervirtuoso e superlaborioso sono contrastanti: non ci piacciono i cittadini-robot ne’ i soldati alienati che vediamo sugli schermi proprio nella giornata della memoria; sentire poi aleggiare ancora oggi sulle nostre teste le parole ‘noi siamo una razza’, ripetute su un giornale a tiratura nazionale di un Paese che nel secolo scorso ha trascinato il mondo nella barbarie di massa, ci riempie di angoscia". Così Alessandra Klotz, responsabile del Movimento delle Libertà a Baden Baden, Germania.
"Il nostro ambasciatore Valensise – prosegue – ha scritto una lettera di protesta al settimanale, ma non ci sentiamo di dire che la cosa ci abbia tranquillizzato. Perche’ quello che pensano i tedeschi di noi possiamo benissimo bilanciarlo con quello che noi pensiamo di loro; il problema e’ che la guerra economica che la solita Grande Germania sta facendo in Europa all’Europa, e la mansuetudine di tutti gli Stati nazionali che hanno incoronato una ottusa cancelliera sovrana incontrastata e assoluta di tutto un continente, ci ricorda pericolosamente l’inizio della fine, il corso e ricorso storico di un tempo che mai vorremmo rivedere. Pare che il freddo Monti piaccia molto ai tedeschi, e che i compiti a casa che siamo costretti a subire soddisfino la severa cancelliera, tanto da concedergli di sedere al tavolo delle discussioni con l’altro premier homme Sarkozy. Peccato che gli italiani non amino il clima freddo e che siano abituati a scegliere loro da chi farsi governare, senza inopportune interferenze di chi pretende di decidere sulla loro vita . L’attuale governo e’ frutto di un gesto di responsabilita’ del presidente Berlusconi, per un periodo di decantazione che svelenisse una fase politica impantanata nelle contrapposizioni. Ma aspettiamo che i mercati, o chissa’, forse la stessa Merkel, la smettano di giocare al gatto e al topo con noi, e ci lascino tornare prossimamente a pensare al nostro Paese così com’è – conclude l’esponente MdL – con i suoi difetti, ma anche con quella creativita’ e quello stile personalissimo che caratterizza gli italiani, e che la Germania delle macchine non puo’ avere".
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