Il PdL nel Mondo talvolta riesce a causarci più lacrime che la stessa manovra del governo Monti. Un dipartimento di italiani nel mondo, quello in via dell’Umilta’, completamente abbandonato a se stesso, poco frequentato, per nulla organizzato. Juan Esteban Caselli, guida del PdL all’estero, ogni volta che parla, in radio o attraverso i suoi comunicati, dimostra che di italiani all’estero ne capisce poco o niente. Cosi’ come si vede che non mastica politica italiana, visto che non ne conosce le più semplici dinamiche, i più semplici meccanismi.
Poveri elettori del centrodestra residenti oltre confine. Poveri loro! Italiani nel mondo che ci scrivono, scrivono al nostro giornale perche’ dal partito non ottengono alcuna risposta, e si sfogano. Noi giriamo i loro interrogativi al segretario del PdL, Angelino Alfano, visto che ormai neppure noi, per cui via Umilta’ non e’ un mistero, riusciamo a dare delle spiegazioni concrete. I lettori che si rivedono nella politica del PdL ci chiedono come mai il partito non dedichi agli italiani all’estero lo stesso spazio che viene ad essi dedicato dal Pd, per esempio, o da Futuro e Liberta’, o dal Maie, il Movimento di Ricardo Merlo che oltre confine ha stretto un’alleanza con l’Udc; ci chiedono come mai Caselli sia ancora alla guida del dipartimento, visto che e’ chiaro ormai a tutti che sotto la sua dirigenza nulla e’ stato fatto, nessun progresso c’e’ stato; ci chiedono, alcuni dei nostri lettori, perche’ non esista a Roma un serio interlocutore con cui parlare di italiani nel mondo in via dell’Umilta’.
Per quanto ci riguarda, siamo stanchi. Stanchi di continuare a suonare l’allarme, stanchi di recarci in via dell’Umilta’ e chiedere ai piani alti del partito più attenzione. A Caselli diciamo chiaro: non hai ottenuto i dieci milioni per gli italiani nel mondo, dici di essere stato preso in giro; non sei riuscito a portare avanti in quasi due anni alcuna iniziativa concreta; dici che i vertici del partito non ti ascoltano, quando parli di italiani all’estero. Se davvero e’ cosi, allora dimettiti! Lascia subito il posto di guida del PdL all’estero, molla l’osso, alza bandiera bianca e datti per vinto. Chissa’ che il tuo gesto non serva a qualcosa, chissa’ che la situazione non si sblocchi. E comunque, prendi atto di essere stato sconfitto dalla strafottenza dei vertici e lascia il campo libero. Aldo Di Biagio ha mollato l’incarico dopo aver deciso di prendere un’altra strada. Leva le tende anche tu: non siamo noi a chiedertelo, ma tanti italiani residenti all’estero che ormai sono stanchi di essere presi per i fondelli, che sono stanchi di questo dolce far niente del PdL quando si tratta di italiani nel mondo. A che serve essere la guida del PdL nel mondo se non ti ascolta nessuno?
Discussione su questo articolo