Ci era già riuscito nel 2006, con “Nuovomondo”, poi non giunto in finale ed ora, dopo aver vinto il premio speciale della giuria al LXVIII Festival di Venezia, con “Terraferma”, Crialese batte Moretti e Martone, Massimiliano Bruno, Michele Placido e Alice Rohrwacher e nella selezione dell’Anica viene scelto per rappresentare l’Italia agli Oscar 2012.
Se il film (una storia ambientata su un’isola siciliana investita dagli arrivi dei clandestini e dalle nuove regole di respingimento), interpretata da Donatella Finocchiaro e Beppe Fiorello, entrerà realmente in lizza, lo si saprà soltanto il 24 gennaio, quando saranno rese note le cinquine.
Crialese, che ha a lungo vissuto in America, ammette che il suo modo di fare cinema è molto lontano da quello hollywoodiano, ma dice pure che agli americani piacciono le storie con forti contrasti e, forse, “Terraferma” è il film giusto. Prodotto da Cattleya in collaborazione con Rai Cinema e in associazione con la Regione Sicilia, non sta andando troppo bene nella sale e non è piaciuto a gran parte della critica, ma è una pellicola forte, ispirata ed estremamente originale, che entra nel cuore di un problema a cui si guarda spesso con indifferenza o con vera diffidenza.
A Toronto, qualche settimana fa, è molto piaciuto, ed è attesissimo sia al Rio Cine Festival che al London Film Festival ai primi di ottobre.
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