Eugenio Sangregorio è un imprenditore italiano di successo a Buenos Aires. Calabrese doc, è da anni molto attivo nella comunità italiana argentina. Vicino al centrodestra, è il responsabile del Movimento delle Libertà in Argentina.
Eugenio Sangregorio, come vivono gli italiani residenti in Argentina questo periodo di forte crisi economica? La crisi si sente anche li’?
Sì, la crisi si comincia a sentire anche qui. Non e’ come in Europa, in particolare come la crisi che soffre l’Europa meridionale, ma anche qui soffriamo situazioni che provocano meno crescita e maggiori problemi di lavoro. La crisi è presente in tutti i Paesi di tutti i continenti e ci coinvolge e coinvolgerà tutti. Se non si trova un piano coordinato tra tutti i Paesi europei e si torna a produrre condizioni di crescita sostenibile per i Paesi europei indebitati, i danni saranno ancora maggiori. La grande preoccupazione dei leader mondiali è che la crisi europea finisca per trascinare il mondo verso una grave recessione.
Come vedono i nostri connazionali l’Italia della crisi?
“Gli italiani in Argentina vedono con grande preoccupazione l’Italia della crisi, con molta ansia di sapere cosa farà il BelPaese e cosa farà l’Europa per uscire dalla crisi. I nostri connazionali soffrono come gli italiani in patria. Stiamo pensando e lavorando per capire come potere aiutare la nostra amata Italia; molti di noi sono convinti che l’integrazione economica deve essere l’elemento chiave su cui basare il nostro aiuto. Ci riuniamo spesso e facciamo tavole rotonde, discutendo proprio di questo problema tra persone legate al mondo dell’università, della cultura e dell’impresa”.
Sangregorio è convinto che sia “necessario uscire dall’euro”. E spiega: “Non possono più convivere due realtà così differenti, un’Europa ricca, forte e un’Europa debole con grandi problemi di competitività. L’euro è un’unica moneta, ma in Europa oggi osserviamo che sono presenti due realtà diverse. Credo dunque che sia proprio uscire dall’euro l’unica alternativa, e eventualmente emettere una nuova moneta o un euro più debole. L’Italia deve tornare ad essere competitiva, e nelle circostanze attuali questo si ottiene con una svalutazione, non c’è altra forma. L’unica via di uscita è recuperare verso il cammino della crescita. In conclusione, se non dovesse esistere la possibilità di un euro debole da affiancare a un euro forte, l’unica soluzione sarebbe uscire dalla zona euro”.
“C’è molta recessione in Italia e nei Paesi vicini, tale da provocare una grande inflazione. La fuga dei capitali sarebbe causata proprio dal fatto che ci si ostina a sostenere qualcosa che oggi come oggi è inevitabile. Oggi – continua il coordinatore MdL – l’euro è debole anche per mancanza di competitività e per mancanza di riforme che l’Italia non sta mettendo in campo. Specie per quanto riguarda l’articolo 18, vive momenti di grande instabilità finanziaria. Credo sia importante modificare l’articolo 18, altrimenti tornare alla cultura del lavoro sarà molto difficile per l’Italia. Lo Stivale non genera fiducia negli investitori perchè la sua economia non cresce, e il futuro incerto della situazione politico-economica del Paese genera già oggi fuga di capitali. Questo si può fermare solo attraverso un governo e un piano credibile. Speriamo che l’Italia lo abbia presto”.
Secondo Sangregorio “uscire dall’euro vale la pena, se ci sarà un cambio a 360 gradi in Italia, dall’aspetto politico a quello economico. E necessario tornare alle radici, ovvero al lavoro e al sacrificio, guardando al medio e al lungo termine. Il tempo dei soldi facili è finito e così sarà per i prossimi anni. Non esiste più un’Italia ricca, molto meno da Roma in giù. Oggi guardiamo all’Italia e ci appare come un Paese senza futuro, alla deriva. Ha bisogno di un piano di crescita che generi fiducia. I politici avranno bisogno di tanta forza per superare i momenti che verranno, avranno bisogno di integrità morale, dovranno sapere prendere le giuste decisioni, che riguarderanno senza dubbio anche le prossime generazioni. C’è bisogno di persone di carattere, bene intenzionate, che sappiano prendere decisioni forti, che abbiano una visione del Paese che lo rimetta di nuovo sul sentiero della crescita e dello sviluppo”.
Secondo te il governo Monti sta affrontando la crisi nel modo giusto?
E’ un grande tecnico, un grande Professore, come tale gli rivolgo un applauso, ma come politico fino ad oggi ho visto che ha un’idea troppo europeista molto simile alla Merkel, un’idea secondo la quale la Germania è un esempio da seguire e lì c’è una diversità culturale con il popolo italiano. L’Italia ha bisogno di fare riforme che rilancino crescita e sviluppo; il rigore è importante, certo, ma a questo devono seguire meccanismi per fermare la disoccupazione e ridare fiducia, affinchè si possano creare nuovi posti di lavoro. Credo che Monti si stia rendendo conto di questa situazione e per questo sta pensando di cambiare presto il percorso se la Merkel non cambia la sua posizione, altrimenti la crisi economica e finanziaria non gli permetterà di governare e dovrà lasciare Palazzo Chigi. Non si possono aspettare le elezioni del 2013 per cominciare a risolvere la grave crisi italiana, bisogna agire subito, siamo già in ritardo.
E per quanto riguarda gli italiani nel mondo, che ne pensi del governo e del ministro degli Esteri Giulio Terzi?
Non ho molto da dire per quanto riguarda il ministro Terzi, gli direi soltanto che gli italiani nel mondo hanno un’importanza strategica per l’Italia, senza dubbio possono aiutare davvero molto il proprio Paese a superare questa grave situazione di crisi. Gli italiani nel mondo sono da tempo una risorsa per l’Italia e non un peso, ma i politici italiani, in special modo quelli che devono governare, a volte non hanno le idee chiare e non si rendono conto dell’importanza degli italiani all’estero. In realtà siamo noi i partner naturali per aiutare l’Italia a crescere, ma alcuni rappresentanti degli italiani all’estero hanno smesso di considerarci come una grande opportunità , devono essere capaci di guardare a persone valide nei diversi Paesi che possano fare del bene all’Italia e non solo agli eletti all’estero, che non sempre ci hanno saputo rappresentare e che ancor meno sono riusciti a spiegare l’importanza delle comunità italiane residenti nei cinque continenti. Più tarderanno i politici a rendersi conto di questa realtà, più soffriranno gli italiani in patria.
Veniamo alla politica che riguarda da vicino gli italiani nel mondo. Da poco c’e’ stato a Buenos Aires un appuntamento organizzato dal Maie al quale ha partecipato anche Casini. Merlo conquista davvero sempre più consensi?
Per quanto riguarda il convegno del Maie credo non fosse il momento più indicato per portare l’onorevole Casini in Argentina. L’Italia vive grandi problemi e Casini è un protagonista della politica degli ultimi vent’anni, dunque uno dei responsabili che hanno portato il Paese a una situazione così complicata. L’onorevole Casini non avrebbe dovuto fare propaganda politica nell’attuale congiuntura italiana, appoggiando il Maie, questo e’ stato negativo. Per quanto riguarda l evento in sé, il Maie lo ha organizzato sotto un falso slogan, "Per la ricostruzione dell’Italia": ma di questo poco o niente si e’ parlato, e ancor meno si e’ detto quanto si è raccolto a favore delle popolazioni colpite dal terremoto. E’ stato semplicemente un atto politico. Alcuni dicono che il Maie avrebbe investito abbastanza soldi per mobilitare le centinaia di persone che hanno assistito all’evento: tutti ci saremmo aspettati migliaia di persone, ma il risultato finale non è stato per niente rilevante; il denaro investito sarebbe potuto essere destinato alle popolazioni colpite dal sisma in Emilia Romagna. Dal mio punto di vista Merlo non è riuscito nel suo obiettivo di ottenere nuove adesioni al suo partito, anzi tutto il contrario, a giudicare dalle critiche ricevute da molti esponenti della comunità italiana in Argentina.
Anche Beppe Grillo comincia a farsi sentire in Argentina. Alcuni grillini hanno persino protestato contro i partiti italiani durante la festa del Maie. Che ne pensi tu di Grillo e del Movimento 5 Stelle?
Beppe Grillo e’ un uomo che ha capito che era necessario creare un movimento di protesta per cambiare la vecchia politica, che è poi quella che continua a portare avanti il Maie. Il suo movimento dimostra ai politici tradizionali che anche con poco denaro si possono ottenere grandi risultati e che non è necessario sprecare soldi dei cittadini in grandi campagne elettorali o oscuri interessi personali. Questo è quello che ci ha dimostrato Beppe Grillo e condivido parte del suo pensiero, soprattutto per quanto riguarda l’euro. Non ho dubbi del fatto che Grillo otterrà alle prossime elezioni un grande risultato e potrebbe essere una figura importante, insieme con il suo movimento, nell’Italia della nuova legislatura.
E il PdL? Come lo vedi, oggi, il partito guidato da Alfano?
Il Pdl non lo vedo tanto bene, Alfano e’ un uomo di grandi capacita’, di intelligenza, di grande personalità e buone intenzioni, ma si trova a gestire un partito molto frastagliato, e questo ne complica il rilancio, ma senza dubbio lui farà tutto il possibile e anche di più per riorganizzarlo.
Scopelliti, governatore della Calabria che tu conosci bene, anche perche’ sei un calabrese doc, ha detto che il PdL e’ un catastrofe, che e’ tutto o quasi da rifare. Sei d’accordo?
Per quanto riguarda le dichiarazioni del governatore Scopelliti non condivido l’aspetto che parla di una catastrofe del Pdl a livello nazionale, tuttavia sono d’accordo con lui sul fatto che il partito debba essere riorganizzato, che si chiamo Pdl o abbia un nuovo nome. Credo comunque che la vecchia politica debba essere cancellata dal partito affinchè il centrodestra possa essere vera alternativa di governo, un partito in cui le primarie debbano essere obbligatorie.
Parlaci del Movimento delle Libertà in argentina. Come procede il lavoro?
Stiamo aspettando i cambiamenti politici ed economici che presto avverranno in Italia.
Punti alle elezioni con il Movimento delle Libertà? O quali sono le tue intenzioni?
Io sostengo le linee politiche del Movimento delle Libertà, ma sto attento a quello che succede in Italia, visto che sono un leader di un partito, la USEI (Unione sudamericana emigrati italiani) che oggi è un alleato del MdL.
In conclusione, lancia un messaggio a tutti coloro che leggeranno questa intervista: perchè gli italiani d’Argentina e più in generale quelli residenti in Sud America dovrebbero seguirti nel progetto del MdL o comunque dovrebbero appoggiare la tua visione politica per quanto riguarda gli italiani all’estero?
Il mio messaggio è lo stesso da tre anni a questa parte: l’integrazione economica tra Italia e Paesi del Sudamerica, tra Italia e Argentina. Non solo per ragioni economiche che sono le più importanti, ma anche per ragioni culturali, anch’esse fondamentali per riuscire in una integrazione di successo. La mia visione politica è quella dell’integrazione per lo sviluppo economico dell’Italia e del Sudamerica, Argentina in particolare, attraverso centri di produzione locali che producano prodotti con un marchio che dica “fatto come in Italia”. In definitiva, generare ricchezza per la mia patria e per il Paese che mi ha ospitato. Solo generando ricchezza potremo occuparci della salute dei nostri connazionali, della lingua e della cultura italiana, con fatti concreti. Continuerò a difendere i diritti degli italiani all’estero, che sono gli stessi degli italiani in patria, ma allo stesso tempo voglio dare il mio contributo per ricostruire una nuova Italia, più forte, della quale desidero essere protagonista.
ricky@italiachiamaitalia.com Twitter @rickyfilosa
Discussione su questo articolo