"In Italia la prima cosa che ho fatto da capo del governo e’ stata di dare ai cittadini meno ricchi 80 euro al mese ed e’ la prima volta che abbiamo dato un messaggio cosi’. Non soltanto economico ma di speranza. E’ stata la prima volta che abbiamo riconosciuto che al ceto medio dobbiamo restituire qualcosa": lo ha detto Matteo Renzi nell’intervista trasmessa questa mattina dalla radio francese Europe 1.
"In Italia, oggi, abbiamo bloccato la traiettoria della crisi. Ma non e’ possibile continuare cosi’, dobbiamo assolutamente tornare a crescere. Per farlo, abbiamo bisogno di coraggio". "Oggi – ha proseguito il presidente del Consiglio – la riforma istituzionale e’ la prima riforma economica in Italia". "La prima necessita’ dell’Italia e’ quella di semplificare il sistema politico, ridurre il potere della burocrazia, semplificare il sistema della giustizia civile. E’ questa la prima riforma economica".
Alla domanda sull’accusa che alcuni fanno al governo di aver fatto molti annunci e poche riforme, Renzi ha risposto: "e’ una ricostruzione della stampa che rispetto ma che non corrisponde al vero. Tutte le cose promesse sono cominciate negli atti parlamentari". Molti annunci e poche riforme? "C’e’ un piccolo problema che in Italia chiamiamo democrazia, c’e’ la discussione in Parlamento".
"Renzimania? Penso sia la passione degli italiani per la dignita’ della politica, non per me. Per 20 anni gli italiani hanno sentito parlare di un cambiamento radicale che non e’ arrivato. Io non sono la causa di quel cambiamento, sono l’effetto", ha detto ancora il presidente del Consiglio. "Ho vinto le elezioni europee con il risultato piu’ incredibile degli ultimi 56 anni. Ora – ha continuato Renzi – ho due alternative, la prima e’ di essere contentissimo e andarmene in giro tutto fiero. L’altra e’ fare l’unica cosa che posso fare: utilizzare il risultato per entrare nella situazione politica e cambiare l’Italia. Cambiare l’Italia e’ l’unica possibilita’ per avere un futuro".
"In Italia c’e’ un problema di fiducia. Ogni volta che guardo un talk-show in tv, da noi ce ne sono troppi… – non troppi, molti, questa e’ la democrazia e la liberta’ – c’e’ la rappresentazione di un Paese senza speranza, senza futuro, con tutti i problemi del mondo, agli ultimi posti delle classifiche internazionali. Appena vado al di la’ dei confini del Paese vedo che c’e’ tanta gente che ama l’Italia, che e’ convinta sia un posto dove si possono fare delle cose. Si tratta anche di un problema di fiducia".
Sull’Ucraina "dobbiamo dare con fermezza il nostro messaggio a Putin, non con espressioni da guerra fredda. Spero – ha aggiunto Renzi – che lui torni alla saggezza, alla visione di un ordine globale che ha bisogno della Russia. Con la Russia e’ piu’ facile avere anche per risolvere il problema dello Stato islamico in Iraq. Dobbiamo dare un messaggio chiaro, non accettiamo situazione in Ucraina, siamo sempre pronti a discutere sulla situazione internazionale, ma dobbiamo tornare alle regole internazionali".
"Nel 1995, a Srbrenica, vidi la fine dell’Europa. Fu un genocidio nel silenzio dell’Europa. Cosi’ in Kurdistan, in Iraq, in Siria. L’Europa non e’ solo Maastricht, non e’ soltanto cifre, l’Europa e’ una civiltà". "Le immagini arrivate dalla Siria e dall’Iraq sono terribili, le immagini delle donne stuprate e uccise con i bambini da quegli animali. Perche’ sono animali e non uomini. L’Europa e’ il futuro – ha continuato Renzi – ma lo e’ solo se siamo in condizioni di ricordare che nostri nonni e padri sono stati uccisi in una terribile situazione di guerra per lasciarci un messaggio di pace e di libertà".
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