Televisione e dintorni. Numeri ed esami. Questioni di share e di tesserino professionale. Precipita a sorpresa “Chi l’ha visto?”, storica trasmissione di servizio in onda su RaiTre il mercoledì sera. Vince la concorrenza: spopola la fiction su Canale 5. Chiude Sportitalia, la televisione dello sport, due canali dedicati al calcio italiano e straniero, al calciomercato, agli sport cosiddetti olimpici, e al pugilato. Una sorta di Espn italiana in sedicesimo, molto in sedicesimo, questa concorrente di Sky. Come dire però la luna e il sole, con tutto il rispetto. “Chiude” significa che Sportitalia spegne telecamere e studi, le sue trasmissioni finiscono qui. I dipendenti lavoratori hanno proclamato due giorni di sciopero. Posto di lavoro a rischio per ottanta persone, trenta sono giornalisti. La data della chiusura è oggi, 1 novembre.
“Chi l’ha visto? in vistoso calo, oscurato e offuscato dalla prepotente e incontenibile ascesa della fiction “Le tre rose di Eva”, la trasmissione più seguita su Canale 5. La fiction in onda sulla rete del Biscione non ha risentito minimamente dell’interesse e dell’appeal che si crea di norma intorno al campionato italiano di calcio. L’ultimo turno infrasettimanale non ha influito sui numeri della fiction, che ha raccolto 4 milioni e 75 mila telespettatori e 17,3% di share, in occasione della nona puntata. Una poderosa impennata a conferma del ruolo ormai acquisito di fenomeno della stagione in Tv.
Inaspettato il crollo di “Chi l’ha visto?” sulla terza rete Rai. La trasmissione condotta da Federica Sciarelli, giornalista di spessore, molto professionale e preparata, scrupolosa e dal volto umano, è andata giù giù lungo il precipizio. Partiva da 3 milioni e 14 mila spettatori e da 11,45% di share e ora si ritrova alle prese con una clamorosa inattesa fuga di telespettatori fideisti. Il cui numero si è ridotto, da una settimana all’altra, a 2 milioni 542 mila unità. Un inspiegabile calo, giustificabile solo in parte con la presenza del calcio in diretta su un’altra emittente. I dati dello share sono numeri che non ammettono disquisizioni o teorizzazioni. “Chi l’ha visto?” è passato dall’11,4% al 9,65%. Una brutta botta. La Sciarelli ha in lei stessa e nella trasmissione che conduce ormai da anni gli argomenti e le prerogative per la risalita. Ma cosa dire de “La Gabbia” di Gianluigi Paratore? Il fanalino di coda, sempre più fanalino, delle trasmissioni televisive serali deve confrontarsi con uno share minimo. Anche se in lieve crescita mercoledì, + 0,11%, non granchè, poca roba, ma pur sempre un dato positivo. Il 3,73% di share vale 798 mila telespettatori. Paratore ha guadagnato 94 mila spettatori rispetto alla puntata precedente. Guai pensare di buttarli via, in questi tempi di diffusa grande carestia.
La “maestrina” rimandata ad aprile. La maestrina sarebbe Giulia Innocenzi, carina e spigliata aspirante giornalista, nota fustigante dell’Ordine dei giornalisti. Una replicante in tal senso nella trasmissione “Servizio Pubblico”. Giulia Innocenzi è la pupilla di Michele Santoro, e presso di lui svolge l’attività di praticante giornalista. La maestrina si è presentata agli esami di abilitazione per il conseguimento del titolo di giornalista professionista. Prova scritta non superata, dovrà ripeterla. Incredula lei e anche Santoro, non se l’aspettavano.
Giulia Innocenzi rimandata ad aprile ha scatenato l’ironia dei giornali di destra. Commenti pesanti, insinuazioni, sondaggi sul risultato negativo ottenuto dalla maestrina. Il passaggio a vuoto dell’aspirante giornalista ha acceso un caso politico, triste, squallido, immancabile. Alla giovane aspirante sono pervenuti però anche attestati di solidarietà. Uno soprattutto, il più importante, quello del presidente dell’Ordine dei giornalisti, Enzo Iacopino, che ha giustificato Giulia Innocenzi. “È solo un incidente di percorso. Posso dire che una persona, durante un esame, è spesso in una fase di seminfermità mentale. Non dovrei dirlo io, presidente dell’ordine, ma non è il tesserino che fa di una persona il giornalista”. Dichiarazione che ha riacceso il dibattito nazionale su un tema storico: è utile o no il tesserino di giornalista, serve a qualcosa ai fini dello svolgimento della professione? (…)
Discussione su questo articolo