I dati dell’ufficio immigrazione Australiana parlano chiaro e sono segnali forti che devono farci riflettere. Certo non e’ l’esodo degli anni ’50, ma 62mila giovani Italiani che dal 2010 a oggi sono arrivati nelle terra dei canguri fanno pensare non a una fuga ma ad una netta e precisa decisione di cambiare pagina.
Chi sono questi giovani? Laureati, ma non solo: giovani che cercano un lavoro qualsiasi, che hanno desiderio di una vita dignitosa. Sui vari blog e pagine Facebook, in questi anni sono nati gruppi di scambio di opinioni, ma il piu’ delle volte queste pagine sono delle vere e proprie fonti di informazioni.
Purtroppo come spesso accade la politica italiana non riesce a capire in tempo il fenomeno. Molti di questi giovani sono in Australia con un visto Turistico o un visto di lavoro Temporaneo, meno della meta’ riesce a ottenere un visto permanente, anche perche’ le autorita’ Australiane per quanto riguarda l’immigrazione non sono certamente come l’Italia.
Alle prossime elezioni questi giovani saranno l’ago della bilancia dello scacchiere politico nazionale, e ad oggi non ho visto proposte serie da parte dei partiti tradizionali, per questo invito tutti questi giovani ad unire idee, proposte, in un unico soggetto che non debba essere necessariamente un partito o movimento politico. Quello che sto cercando di fare, per esempio, è creare un gruppo dove di volta in volta si possano presentare proposte al governo centrale, per dare un supporto maggiore agli Italiani che vanno all’estero.
Dunque mi rivolgo a tutti i giovani: non lasciamoci fregare ancora una volta, l’Italia puo’ essere l’Australia, bisogna crederci e lavorare perche’ ritorni ad essere quella nazione che era. Abbiamo conquistato il mondo, abbiamo civilizzato mezza Europa e non riusciamo a creare la nostra nazione, non e’ possibile che nel terzo millennio l’Italia soffra degli stessi problemi dell’Impero Romano.
Noi giovani oggi siamo chiamati a fare delle scelte: fuggire dal nostro Paese non serve. Eppure, anche da lontano possiamo, dobbiamo essere vicini alla nostra Patria. Tutti noi siamo all’estero per una vita migliore, ma non dobbiamo mai rinnegare la nostra terra, le esperienze che facciamo all’estero dobbiamo metterle in pratica sul nostro territorio, l’Italia puo’ essere un Paese migliore di quello che e’, basta crederci e fare una rivoluzione democratica di idee e riforme, questo Paese ne ha tanto bisogno. Noi siamo il lievito di domani, non lasciamoci fregare, fra meno di un anno ci saranno le elezioni Politiche, uno strumento democratico, l’unico che ci consenta di manifestare e cambiare rotta, usiamolo al meglio, questa forse potra’ essere l’ultima volta, dopo sì che dovremmo abbandonare la nostra patria.
Le politiche economiche messe in atto sia da questo Governo che dal precedente si sono rivelate fallimentari. L’Australia sappiamo tutti che e’ uno dei pochi Paesi al mondo che non e’ entrata in recessione, prendiamo esempio, c’è bisogno di un cambio di marcia radicale. Non so se Grillo o Montezemolo siano le ricette per una nuova era repubblicana, ma sono sicuro che c’e’ bisogno di noi giovani Italiani all’estero, perche’ noi vivendo fuori dalla patria abbiamo una visione diversa delle cose, e soprattutto perche’ abbiamo la conoscenza diretta di leggi e metodi dei Paesi ospitanti. Non si tratta di copiare modelli, si tratta di mettere in pratica politiche serie nel rispetto democratico e sociale.
L’Italia sta soffrendo di un male, guaribile, ma se non si interviene in tempo rischia di morire; non possiamo permetterci di cancellare la nostra storia, le origini e soprattutto i sacrifici che tanti Italiani hanno fatto per creare la democrazia.
I soldi per rilanciare l’economia italiana ci sono, basta saperli trovare, e sappiamo tutti dove sono, gli scandali degli ultimi tempi non possono e non devono essere piu’ accettati, soprattutto quando c’e’ gente che si ammazza per pagare le tasse. Non possiamo far finta di nulla, non e’ giusto, siamo noi la forza del cambiamento, ignorare non serve a nulla, tutto questo schifo è come un boomerang, tutto ci ritornera’ indietro se non interveniamo oggi.
Riprendiamoci nelle nostre mani la nostra democrazia, le nostre tradizioni, la nostra cultura, il nostro essere Italiani, abbiamo una terra ricca e non sappiamo sfruttare le risorse che Dio ci ha generosamente concesso, e’ da li che bisogna partire, dalla Terra, turismo e cultura, se riusciamo a mettere insieme tutte queste cose, abbiamo salvato il nostro patrimonio, ce lo stanno portando via giorno dopo giorno. Qui non s tratta piu’ di un fatto economico, e’ orgoglio culturale, e io non voglio che domani la mia terra sia terra di cinesi o altre Nazioni, con tutto il rispetto. Non possiamo piu’ far finta di nulla, ignorare oggi vuol dire soffrire domani.
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