“Se non vinciamo, se non vince il Pd, c’è il forte pericolo dell’avanzare del nazionalismo, dell’odio e della violenza legate al colore della pelle”. Sono parole del presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, pronunciate una convention elettorale a Catania. “Non possiamo diventare un Paese chiuso verso l’esterno”.
“Il G7 a Taormina è stato un successo internazionale, delicato dal punto di vista diplomatico. Candidandomi qui voglio ringraziare Taormina e la Sicilia, vittima di stereotipi e pregiudizi. Voglio restituire quanto la Sicilia ha dato al mio Governo”.
Oggi, ha osservato il premier, “il centrodestra non è quello tradizionale, è ancora peggio di quello che abbiamo combattuto in passato”, è proprio “il contrario di quello che serve all’Italia, ha posizioni populiste e nazionaliste”. Insomma, “la sfida è tra centrodestra e centrosinistra e il Sud, la Sicilia, è uno dei posti in cui questa sfida è più difficile”.
“C’è bisogno di una seconda stagione di riforme. E tutte le decisioni devono avere l’ossessione per le ricadute sul mercato del lavoro, soprattutto per il lavoro dei giovani. Non abbiamo fatto nemmeno il minimo di quello che è necessario fare”.
La buona notizia è che comunque “l’Italia è tornata a muoversi, la crescita è buona e migliorerà ancora“, ha detto Gentiloni in un’intervista all’edizione online della Sueddeutsche Zeitung.
“I debiti dello Stato stanno finalmente iniziando a diminuire“, ha continuato. “Anni fa eravamo indietro nella crescita economica con 2 punti percentuali sotto la media europea. Ora la distanza è diventata solo lo 0,6%”, ha proseguito il premier.
“Nell’export e nella produzione industriale i risultati dell’Italia sono così brillanti – un più 10% nel primo caso e più 3% nel secondo – che solo i numeri della Germania sono comparabili“.
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A proposito del sistema bancario il premier ha detto che “il sistema è sano. C’è voluto un po’ di tempo e, sì, ce ne siamo occupati in ritardo, quando le regole sul salvataggio delle banche erano già cambiate”.