Ottant’anni passati tra matite, fogli di carta, battute esistenziali al vetriolo e una chioma tanto nera quanto ingestibile. Domani Joaquin Salvador Lavado, conosciuto come Quino, e ancora di piu’ come ‘papa’ di Mafalda, compie 80 anni, cinquanta dei quali passati a dare vita all’arguta bambina. Per celebrare l’occasione, Magazzini Salani pubblica ’10 anni con Mafalda’: una raccolta con le migliori strisce dedicate al personaggio piu’ famoso del disegnatore e ai suoi compagni di avventure, compresa l’odiata minestra che tanto fa arrabbiare la bambina con pensieri da adulta.
Figlio di immigrati spagnoli, Quino nasce a Mendoza, in Argentina, il 17 luglio del 1932, anche se nei registri ufficiali e’ riportata la data del 17 agosto. Il soprannome Quino, con il quale tutto il mondo lo conosce per quella firma un po’ adolescenziale che accompagna tutte le sue strisce, gli fu dato fin dalla nascita per distinguerlo dallo zio Joaquin Tejon, pittore e grafico pubblicitario con il quale a 3 anni scopre la sua vocazione.
Non ci vuole molto a far si’ che la passione per matite e tavoli da disegno diventi un vero e proprio lavoro. E’ il 29 settembre 1964 quando Mafalda vede la luce e viene consegnata alle rotative. La ragazzina dallo spirito ribelle, preoccupata per l’umanita’ e la pace nel mondo, compare per la prima volta sulla rivista argentina Primera Plana, uno dei settimanali piu’ prestigiosi degli anni Sessanta a Buenos Aires. Uno sguardo critico e intelligente senza eta’ sulla politica, l’economia e la societa’. Mafalda diventa cosi’ uno dei personaggi piu’ noti dell’Argentina, che nella capitale gli dedica anche una statua.
Inizialmente, Mafalda era una bambina destinata ad una pubblicita’ per una impresa di elettrodomestici. Poi e’ diventata una striscia, per la quale Quino non ha mai nascosto di essersi ispirato ai Peanuts di Charles Schultz. Trasformata velocemente in una simpatica contestatrice che si misura con l’Argentina ed il mondo, la bambina di Buenos Aires e’ sbarcata in Italia, e in Europa, nel lontano 1968, in piena contestazione: ma le sue riflessioni e tematiche predilette – dalla denuncia della fame e dal nucleare all’inflazione e all’economia – sono sopravvissute al passare degli anni e sono piu’ vive che mai.
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