Benedetto Della Vedova, sottosegretario agli Esteri, rispondendo nell’aula della Camera a un’interrogazione a prima firma Giovanni Burtone (Pd), in merito alla crisi in Venezuela, ha detto: "La Farnesina in contatto con l’Inps e il ministero del Lavoro ha vagliato la possibilità di riconsiderare il tasso di cambio attualmente utilizzato per pagare le pensioni degli italiani in Venezuela". Questo "per attuare il tasso di cambio flessibile, di valore più o meno corrispondente al precedente tasso ‘Simadi’ recentemente soppresso. In tal modo verrebbe calcolato in maniera più congrua il rateo di pensione spettante e garantito un potere di acquisto reale, superando le criticità legate al tasso di cambio ufficiale che sovrastima la valuta locale".
“La Farnesina – ha proseguito Della Vedova – sta seguendo con molta attenzione l’evoluzione della situazione in Venezuela" paese che "sta attraversando una delle fasi più critiche della sua storia, che si sta ripercuotendo anche sulla numerosa comunità italiana residente nel Paese, le cui condizioni economiche e sociali sono fortemente deteriorate".
Per questo "la nostra ambasciata a Caracas ha, innanzitutto, provveduto a rafforzare il coordinamento con la rete degli uffici consolari presenti nel Paese, con i consoli onorari e con le istanze rappresentative della nostra comunità: i Comites, i Cgie, le associazioni, le istituzioni culturali e le imprese. In questo modo, si mira a rendere ancora più rapida la comunicazione con i nostri connazionali e creare le condizioni per interventi tempestivi a loro tutela".
"Sulle questioni legate alla sicurezza, l’ambasciata sta svolgendo un lavoro a tutto campo, grazie anche all’esperto che opera in loco e che si occupa delle denunce di violenze o minacce da parte dei connazionali, oltre che di eventuali casi di sequestri".
"Per quanto concerne la grande penuria di medicinali" in Venezuela, "l’ambasciatore italiano a Caracas ha rappresentato alla ministra degli Esteri venezuelana Delcy Rodriguez la forte preoccupazione del governo italiano e ha proposto delle modalità operative per far pervenire dall’Italia una lista di medicinali essenziali per i nostri connazionali, in particolare agli anziani. La ministra ha tuttavia negato che nel Paese vi sia una emergenza sanitaria e ha aggiunto che in caso di necessità il governo venezuelano potrebbe chiedere ad alcuni organismi internazionali, come la Fao e l’Oms, la fornitura di farmaci mancanti". Attraverso le organizzazioni internazionali – ha concluso il membro del governo – "l’Italia potrebbe eventualmente prestare il proprio contributo".
MACRI Nei giorni scorsi il presidente argentino Mauricio Macri ha chiesto al governo del Venezuela di "aprire una porta al dialogo in modo da avviare un processo di transizione nel paese": In Venezuela mancano "le medicine, gli alimenti, l’energia", ha ricordato Macri nel suo primo incontro da quando e’ alla Casa Rosada con la stampa estera a Buenos Aires. "Quello che chiedo e’ l’apertura di un qualche tipo di dialogo", ha sottolineato il presidente ricordando le difficolta’ "del popolo venezuelano. Cosi’ il paese non puo’ andare avanti. Per noi – ha concluso – quella della difesa dei diritti umani e’ una politica di Stato".
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