“Il governo italiano ha deciso di rinviare ulteriormente, per l’ennesima volta, le elezioni dei Comites. Non si voterà più a dicembre, come previsto, ma nell’aprile 2015. Il sottosegretario agli Esteri con delega agli italiani nel mondo, Mario Giro, ha spiegato in una recente intervista rilasciata a ItaliaChiamaItalia che laddove sono già state presentate le liste non ci sarà la possibilità di presentarne di nuove. Mi auguro che questa sia la posizione definitiva del governo: enormi, infatti, gli sforzi messi in atto per raccogliere le firme in tempo e presentare le liste nelle diverse circoscrizioni consolari. Anche qui in Tunisia non è stato facile, ma abbiamo raggiunto (e superato!) l’obiettivo delle 100 firme a sostegno e ne siamo orgogliosi. Anzi, l’occasione mi è utile per ringraziare i molti fan che hanno contribuito con il loro concorso al raggiungimento di questo obbiettivo parziale. Per me è stato un momento di seria riflessione che mi ha dato la possibilità di incominciare a comprendere la dimensione di vita sociale della nostra comunità in Tunisia. Certamente siamo solo all’inizio! I giochi, infatti, a livello di liste, sembrano ormai essere fatti. Avremo più tempo, non poche settimane, per farci conoscere dalla nostra comunità e, da qui ad aprile del nuovo anno, provare a spiegare ai connazionali residenti in Tunisia perché è giusto votare per la nostra lista, la lista Italiani Sempre”. Così Fabio Ghia, italiano residente a Tunisi, candidato alle elezioni per il locale Comites con la lista Italiani Sempre.
“C’è tanto da fare, qui a Tunisi. Già nei prossimi giorni i candidati di Italiani Sempre studieranno iniziative da portare avanti sul territorio e metteranno a punto la propria strategia di comunicazione, per cercare di raggiungere il più alto numero di connazionali. Al centro del nostro programma c’è cultura, identità, assistenza sanitaria, e soprattutto un rapporto più forte, più stretto, con le nostre istituzioni diplomatiche. Anche a questo servirà essere presenti nel nuovo Comites: per contare di più – conclude Ghia -, come comunità, come italiani in Tunisia”.
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