Il 21 luglio scorso, il MAECI, ovvero il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, ha espresso un parere molto chiaro sulla questione dell’ineleggibilità dei membri dei Patronati all’interno dei Comites: i membri dei Patronati sono ineleggibili. Punto.
La preoccupazione che la comunica possa scombussolare l’assestamento dei Comites non deve però spingere il MAECI a lasciare ai Comites la libertà di osservanza della legge. La legge è assoluta. La legge sta sopra le parti. Per sottolineare questo principio Socrate ha sacrificato la propria vita. L’uguaglianza ed il rispetto della legge è il fondamento della nostra costituzione. Tutti sono titolari dei medesimi diritti e doveri, in quanto tutti sono uguali davanti alla legge e tutti devono essere, in egual misura, ad essa sottoposti. Quindi anche i Comites. Anzi, soprattutto i Comites!
I Comites sono costituiti in maggioranza da membri del Patronato, ai quali, come parte in causa, non si dovrebbe lasciare la decisione se sottomettersi alla legge oppure no. Perché permettere al lupo di sorvegliare l’ovile? Perché mettere la volpe a guardia del pollaio? I Patronati sono un’istituzione necessaria ed utilissima. Rappresentano un’istituzione che va difesa e protetta da ingiunzioni che vogliono tutt’altro che la tutela e l’assistenza dei cittadini, … ma i loro soldi. I collaboratori e gli operatori nella stragrande maggioranza dei casi fanno un gran lavoro di volontariato. Ma ci sono anche le eccezioni! Chi si applica e si sacrifica per la comunità deve essere difeso da queste eccezioni. Chi veramente si applica e si sacrifica per la comunità, lo fa con il cuore e lo fa con convinzione anche fuori dai Comites. Non ha bisogno di esserne un membro. Se qualche membro di Patronato si aggrappa alla poltrona dei Comites – e lo fa contro la legge – vuol dire che ha altri interessi rispetto quelli della tutela e dell’assistenza ai cittadini.
La legge 286/ 2003 che costituisce i Comites prevede nell’Art.2 comma 5 che questi ricevano periodicamente informazioni sulle linee generali dell’attività svolta nella circoscrizione consolare dai Patronati. Quale Comites al mondo ha mai ricevuto una qualsiasi informazione dai Patronati che operano nella propria circoscrizione? Magari certe malefatte avrebbero potuto essere evitate come quella descritta dal settimanale Panorama uscito questo 15 luglio sui pensionati fantasma che fanno guadagnare ai Patronati milioni di Euro. Magari anche l’infame truffa all’INCA di Zurigo scoperta agli inizi 2009 e ancora tutt’ora in fase istruttoria si sarebbe potuta evitare, ma presso quel Comites prevalevano i membri del Patronato, tra i quali anche parecchi dirigenti e responsabili. Anche l’artefice principale della truffa, responsabile dell’INCA di Zurigo, era membro del Comites di Zurigo. Non credo che egli abbia mai esposto le sue attività al Comites di cui faceva parte. I lupi sorvegliavano l’ovile. Le volpi facevano la guardia al pollaio.
Le elezioni del CGIE (Consiglio Generale degli Italiani all’Estero) sono imminenti. Nel CGIE sono eletti esponenti sia dai Comites sia dai Patronati. Se, come nel caso attuale dei Comites, questi sono “impregnati” di membri del Patronato, essi verranno inevitabilmente eletti in sovra proporzione anche nel CGIE. Quindi, un’altra ingiustizia che segue quella del rinnovo dei Comites. Un’ingiustizia a scapito dell’emigrazione che non è rappresentata equamente nei Comites e non lo sarà neppure nel CGIE. I Comites ed il CGIE non hanno mai messo sul loro ordine del giorno la truffa del patronato INCA/CGIL. Nei Comites ne vietano addirittura la tematizzazione, quindi la hanno sempre censurata. Questo succede quando sono i lupi a sorvegliare l’ovile e sono le volpi a fare la guardia al pollaio!
Il MAECI aveva avvisato la comunità italiana già nel 2004 dell’incompatibilità Comites-Patronato. Ma i lupi e le volpi hanno fatto tacere il tutto come stanno facendo fino ad oggi. Mi preme di ricordare che il Ministro Adriano Benedetti, Direttore generale per gli italiani all’ estero, il 2 aprile 2004 inviò una circolare avallata dall’Ufficio legale del MAECI alla rete diplomatico-consolare, avvisando dell’ineleggibilità dei rappresentanti dei Patronati nei Comites. Due giorni dopo fu presentata un’interrogazione parlamentare rivolta contro la circolare. L’interrogazione non reclamava il contenuto della circolare. Non metteva in discussione l’ineleggibilità dei membri di Patronato, ma la tempistica.
La circolare aveva raggiunto i consolati ad elezioni avvenute. La risposta del Sottosegretario di Stato per gli Affari Esteri specifica che la suddetta circolare traeva origine dalla sollecitazione di diverse sedi di poter disporre di elementi interpretativi da offrire ai Comites in occasione del loro insediamento. Si precisava che non si voleva interferire in alcun modo nell’ attività dei Comites neo-eletti, poiché vari Comites avevano già proceduto alla riunione di insediamento. Come detto: l’ineleggibilità non era mai stata messa in discussione!
Questo dimostra che durante l’ultimo rinnovo dei Comites nel 2015 gli addetti ai lavori erano ben a conoscenza che i membri del Patronato erano ineleggibili. Hanno agito contro la legge. Non l’hanno osservata, pur essendone a conoscenza. Non possono più dire che la circolare è arrivata in ritardo.
Abbiamo abbastanza soprusi nelle nostre istituzioni. Non accettiamo più ingiustizie. Esigiamo il rispetto della legge da parte dei responsabili dei Patronati e vogliamo che la rete diplomatica-consolare faccia in modo che la legge venga rispettata. Il rispetto della legge è un nostro diritto fondamentale. Vogliamo rispetto ed ordine e lo vogliamo subito, ora.
*presidente CDF e Consigliere Comites di Basilea
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