La luce delle prime stelle e’ stata ‘catturata’ grazie al telescopio spaziale Fermi. La ricerca, realizzata da un gruppo di ricercatori coordinato dal centro tedesco Desy, con un importante contributo dell’Italia, ha permesso di osservare la cosiddetta ‘luce di fondo’ extragalattica che permea l’intero universo ed e’ costituita dalle radiazioni rilasciate dalla formazione delle stelle.
In questa luce di fondo, composta da fotoni di varia lunghezza, e’ quindi impressa buona parte della storia dell’universo e delle stelle che lo popolano; ma riuscire a ‘leggerla’ risulta estremamente complesso, perche’ questa luce di fondo viene oscurata dalla radiazione proveniente dal nostro Sole e dalla Via Lattea. E’ pero’ possibile avere informazioni in maniera indiretta analizzando i raggi gamma provenienti da galassie lontane che nel loro percorso interagiscono con questo ‘fondo’.
Lo studio, pubblicato su Science Express, ha rilevato i fotoni gamma, provenienti da galassie lontane, sfuggiti nel loro percorso fino a noi. I fotoni gamma lungo la strada possono infatti incontrare alcuni dei fotoni che costituiscono a loro volta la luce di fondo extragalattica. Questi ultimi pero’ si comportano da veri e propri ‘killer’. L’incontro tra i due tipi di fotoni determina, infatti, la ‘distruzione’ di entrambi, ovvero la loro trasformazione in una coppia di particelle diverse.
Il telescopio Fermi e’ in grado di rilevare i fotoni provenienti dalle lontane sorgenti di raggi gamma che riescono a evitare i ‘killer’ sul percorso.
‘Il risultato piu’ interessante del lavoro – ha spiegato Patrizia Caraveo responsabile per l’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) dello sfruttamento scientifico dei dati di Fermi – e’ che la densita’ dei fotoni killer e’ risultata essere intorno ai valori minimi che si erano ipotizzati fino ad ora.
Un’osservazione che puo’ essere utilizzata per mettere dei limiti al numero di stelle che si sono formate all’inizio dell’Universo, stelle che i nostri strumenti non sono ancora in grado di rivelare direttamente. Per il momento ci dobbiamo accontentare di avere una immagine in negativo’.
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