“Siamo al lavoro ogni giorno sul caso Trentini, ma non possiamo dire di più”. È massimo il riserbo da parte delle autorità italiane sulla vicenda del cooperante veneziano veneziano arrestato in Venezuela il 15 novembre scorso con l’accusa di terrorismo.
“Da settimane – scrive Il Corriere del Veneto – la Farnesina lavora a testa bassa per il rilascio di Alberto, cercando il dialogo con le autorità venezuelane”.
L’articolo cita le parole del sottosegretario agli Esteri Giorgio Silli: “In primis vogliamo venga garantita la visita consolare. Laddove fosse concessa verrebbero verificate le condizioni di salute e di detenzione di Trentini ma adesso è indispensabile la massima riservatezza. Ogni parola in più sulla stampa non semplifica le cose”.
Intanto il presidente del consiglio regionale veneto Roberto Ciambetti ha riferito di essere in contatto con la comunità di origine italiana che da anni vive in Venezuela: “Ci descrivono un Paese dove lo stato di diritto è praticamente sospeso, ragion per cui temiamo che il nostro cooperante si sia imbattuto in qualche situazione non gradita al regime”.