Per fortuna del Milan e’ solo calcio d’estate. I rossoneri, nella tournèe americana, hanno rimediato due brutte sconfitte contro Olympiakos e Manchester City, risultati ininfluenti rispetto a una gara di campionato ma che rappresentano un campanello d’allarme per Filippo Inzaghi. Il tecnico, all’esordio in prima squadra dopo una buona avventura con la Primavera del ‘Diavolo’, si aspettava di dover lavorare per risalire la china ma forse non di essere cosi’ in ritardo sulla tabella di marcia. Le assenze hanno condizionato le due uscite negli Stati Uniti, anche se il City non si e’ presentato in formazione tipo, il che da’ la possibilita’ al tecnico di lavorare sul rientro delle prime linee, a questo punto necessario per non subire nuove batoste. Cio’ che non conta ai fini di una classifica o di una qualificazione, il 5-1 di ieri, ha infatti ricadute sul morale che il tecnico dovra’ attutire, soprattutto per quanto riguarda le seconde linee.
Le prime, come Balotelli o De Jong, dovranno invece dimostrare che l’allenatore ha ragione quando dice che ”al completo sara’ un altro Milan”.
C’e’ ancora una gara per dare un cenno di orgoglio e lanciare un segnale a Inzaghi riguardo alla consistenza di chi dovra’ aiutare i titolari. Il Liverpool non e’ avversario piu’ facile del Manchester City, ma i nazionali avranno la possibilita’ di giocare qualche minuto in piu’ e la dirigenza si augura che la strigliata di Inzaghi (squadra a rapporto) nel post-partita possa avere effetti positivi sulla determinazione del gruppo.
”E’ sotto gli occhi di tutti – e’ stato il commento del tecnico – che dobbiamo migliorare in tante cose. Stiamo lavorando da poco, veniamo da un ottavo posto. Bisogna lavorare parecchio. I primi dieci minuti non eravamo partiti male. Abbiamo fatto bene la fase di possesso e meno bene quella di non possesso. Senza palla non siamo abbastanza cattivi. Stara’ a me rivedere la partita e chiedere qualcosa di piu’ da parte di tutti. Le colpe sono mie e me le prendo. Quando avremo recuperato tutti sicuramente non saremo quelli di queste due partite”.
Inzaghi si aspetta che un aiuto arrivi dal mercato, con la cessione di Robinho e l’arrivo di un esterno di valore. Non di un difensore, perche’ Galliani ha fatto intendere che il reparto e’ numericamente a posto e che non ci saranno ulteriori entrate se non precedute da una cessione. Al Milan dovranno bastare il lavoro, l’entusiasmo del nuovo tecnico e un eventuale attaccante per lanciare una rincorsa all’Europa (obiettivo mancato lo scorso anno) che al momento si preannuncia difficile.
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