L’Argentina “e’ uscita in sei mesi da un decennio di isolamento kirchnerista”, “si e’ aperta al mondo” e ora attraversa “una fase di saggezza e di regole di gioco chiare”. Il presidente Mauricio Macri e i suoi principali ministri ripetono come un mantra frasi che definiscono la fase iniziata il 10 dicembre scorso con l’inaugurazione del nuovo governo. Adesso non resta che trasformare questi slogan in opportunita’ concrete di business e, a loro volta, queste opportunita’ in investimenti e denaro per l’Argentina. Per fare questo, Macri ricevera’ a partire da oggi, 12 settembre, fino a giovedi’ 15 settembre circa 1.900 imprenditori, il 75 per cento dei quali arriveranno dall’estero, in un inedito Forum per gli affari e gli investimenti, uno spazio progettato affinche’ gli invitati possano definire i loro piani di investimenti in contatto con le controparti locali, oltre ad alti funzionari, governatori e legislatori argentini.
“La partecipazione ha superato tutte le nostre aspettative. Abbiamo organizzato l’evento in poco tempo ed e’ impressionante il numero di dirigenti di grandi aziende che hanno deciso di recarsi qui”, ha dichiarato Juan Procaccini, capo dell’Agenzia per gli Investimenti e il Commercio internazionale, organizzatore del Forum. Per Macri sara’ un incontro imprenditoriale, ma anche una “dimostrazione di sostegno” alla sua gestione e la prova che l’economia sta dando i primi segnali di ripresa dopo un primo semestre da dimenticare, con il record di inflazione e l’aumento della disoccupazione e della poverta’, secondo i dati di enti privati e del governo stesso.
Alla vigilia dell’apertura del forum, il ministro degli Esteri argentino, Susanna Malcorra ha rilasciato una intervista al quotidiano “Clarin”, in cui spiega che “in un mondo che attraversa un momento molto complesso, questa mossa dell’Argentina per integrarsi ai mercati internazionali viene vista positivamente, con grande interesse: basta osservare il grande entusiasmo suscitato dal Forum per gli investimenti. Tuttavia – ha aggiunto – ci sono dubbi sul lungo termine”.
Ci si chiede, in particolare, se “questa trasformazione equivale ad un impegno della societa’ nel lungo termine, un impegno della leadership argentina nel suo complesso. Oppure, se fa parte di un andare e tornare che ha sempre caratterizzato la storia dell’Argentina”, sottolinea il ministro. Questi dubbi riguardano “la nostra capacita’ di lasciarci alle spalle una visione radicata nel populismo. Sono convinta – ha continuato Malcorra – che la nostra societa’ e’ alla ricerca di un nuovo modo di costruire il futuro. Un processo che, naturalmente, richiede del tempo”.
Discussione su questo articolo