A pochi mesi dal Giubileo la Capitale “è ridotta a una pattumiera a cielo aperto, schiacciata tra degrado e illegalità fuori controllo, ma gli unici segni di vita del sindaco Marino sono ancora diretti esclusivamente a materie non di sua competenza, una tra tutte la trascrizione dei matrimoni gay in Campidoglio”. Così in una nota Fabrizio Santori, consigliere della Regione Lazio, che osserva: “Non è bastata la polemica che ha visto addirittura l’intervento del prefetto per cancellare le unioni civili contratte all’estero e trascritte dall’amministrazione capitolina, a far desistere il sindaco da questa furia ossessiva nei riguardi dei diritti LGTB”.
Così, “dopo i corsi per i dipendenti comunali, un’applicazione smarthphone dedicata ai turisti omo, le ferie matrimoniali concesse da Atac per un dipendente gay e le scuole che aboliscono la festa della mamma e del papà, Marino continua a portare avanti il suo piano distruttivo che dimentica la famiglia tradizionale che continua ad essere salassata su nidi e infanzia senza uno straccio di considerazione istituzionale. Altro che lotta all’omofobia, è solo una ossessione morbosa disgustosa e senza senso”. Santori in conclusione auspica “nel più breve tempo possibile un intervento decisivo dell’attuale Prefetto Gabrielli volto a garantire la legalità”.
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