La chiusura di varie ambasciate e consolati italiani (come nel caso di Santo Domingo e di Montevideo) apre di fatto una questione che riguarda l’orientamento politico stesso del governo italiano. A questo punto, ci sarebbe da chiedersi se al governo italiano interessi o meno la questione degli italiani all’estero. Fare chiudere le ambasciate ed i consolati significa di fatto togliere ogni assistenza ai nostri concittadini emigrati all’estero. La domanda è: le nostre comunità oltre confine contano ancora qualcosa per il governo guidato da Matteo Renzi? Vista l’ultima decisione, per l’appunto quella di chiudere le ambasciate ed i consolati, viene da pensare che la risposta sia negativa.
Al governo non interessa nulla dei nostri connazionali emigrati. Eppure, gli italiani nel mondo danno un grosso contributo al nostro Paese. Pagano le tasse sugli immobili che hanno qui in Italia. Contribuiscono a fare conoscere il nostro prodotto all’estero. Chiudere le ambasciate ed i consolati è un atto scorretto verso i nostri connazionali emigrati ed un danno al nostro Paese.
Paradossalmente, questa decisione assurda è stata presa in un momento particolare. Vista la crisi, sempre più italiani emigrano all’estero. Quindi, in questo momento, serve maggiore assistenza ai nostri connazionali emigrati. In un momento simile, il governo che fa? Toglie le ambasciate ed i consolati, in nome della "spending review". Siamo alla follia. Si vuole fare una vera spending review? Si chiuda l’operazione Mare nostrum, un’operazione che ha aperto all’immigrazione clandestina e che ci costa tantissimo. Si vuole fare una vera spending review? Si sopprimano gli enti inutili, come il "Banco nazionale di prova per le armi portatili". Si vuole fare una vera spending review? Si tagli la burocrazia in Italia. Ma è chiaro che al governo interessano di più gli immigrati che gli italiani, siano in Italia o all’estero.
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