George Soros, imprenditore e attivista ungherese nazionalizzato statunitense, in un’intervista a ‘La Repubblica’ nel giorno del suo novantesimo compleanno fa sapere che la sua “principale preoccupazione in questo momento è l’Italia”. Perché? “Matteo Salvini, leader anti europeo, ha guadagnato consensi finché ha commesso l’errore fatale di provocare la crisi di governo. La sua popolarità è in declino, ma è in ascesa quella di Giorgia Meloni di Fratelli d’Italia, ancora più estremista e della stessa coalizione”.
Soros vede dunque un governo italiano “estremamente fragile, con una coalizione che regge solo per evitare elezioni che sarebbero vinte dalle forze anti europee. E dire che l’Italia era il sostenitore più convinto dell’Europa, la popolazione aveva più fiducia nell’Europa che nei propri governi. Ma l’Italia resta un membro chiave, non posso immaginare l’Europa senza l’Italia. La domanda chiave è se l’Europa sarà in grado di fare abbastanza per sostenere l’Italia”.
“L’Europa – prosegue – è molto vulnerabile, più degli Stati Uniti. È vero, persino negli Usa, è stato possibile eleggere alla presidenza un imbroglione come Trump, cosa che mette a rischio la democrazia dall’interno. Ma l’America è una delle democrazie più antiche della storia, vi è una forte tradizione per la separazione dei poteri, ci sono regole solide e soprattutto c’è la Costituzione. Per questo sono ottimista. Trump sarà un fenomeno transitorio, che spero si concluderà già alle elezioni di novembre. Resta molto pericoloso, sta combattendo per la sua sopravvivenza; farà di tutto per rimanere al potere perché, avendo violato varie volte la Costituzione sarà chiamato a risponderne se perderà la Casa Bianca. L’Unione Europea, essendo un’unione incompleta, è invece molto più vulnerabile, e ha numerosi nemici sia interni che esterni”. Nemici interni, spiega, che sono “i leader e movimenti contrari ai valori su cui l’Unione Europea è stata fondata”, come i casi di Ungheria e Polonia.