Francesco Giacobbe, senatore del Partito Democratico eletto nella ripartizione Africa, Asia, Oceania e Antartide, denuncia in una nota la situazione “insostenibile” e “allarmante” per i corsi di lingua e cultura italiana in Australia: “Le esigue risorse che gli enti riceveranno rischiano di compromettere le attività”, avverte.
"Già negli anni passati – spiega Giacobbe – la diminuzione delle risorse ha portato alla perdita di migliaia di studenti, a discapito della professionalità degli addetti ai lavori ma soprattutto all’interesse che c’è per la cultura italiana".
Per il senatore “è assolutamente urgente passare dalle parole ai fatti. Sia il ministro Gentiloni, sia il viceministro Amendola, in relazione ai tagli alla lingua e cultura italiana all’estero, nelle settimane scorse si erano impegnati formalmente per il ripristino delle risorse. Ora aspettiamo i fatti e speriamo che ciò avvenga al più presto. Non possiamo disperdere un patrimonio – conclude – che può e deve essere fiore all’occhiello dell’azione del Governo, dell’Italia e degli italiani all’estero".
Giacobbe, che ora chiede più attenzione per la lingua italiana nel mondo, è tra quegli eletti all’estero che ha votato sì a una legge di Stabilità lacrime e sangue per gli italiani all’estero. Proprio quella legge di stabilità che ha tagliato i fondi al capitolo cultura. Ricordiamo anche che alcune settimane fa, dunque a Stabilità già votata, si è scoperto che il Ministero degli Esteri ha dirottato un ulteriore taglio di circa 2,6 milioni sulle dotazioni finanziarie delle spese dei Ministeri (missione 1.6 Italiani nel mondo e politiche migratorie, nda) al capitolo 3153 riguardante i contributi per la diffusione della lingua e cultura all’estero. Una ulteriore riduzione che “appare di una gravità assoluta”, hanno commentato in quei giorni i senatori eletti oltre confine. I senatori aspettano ancora oggi la risposta del ministro Gentiloni alla loro interrogazione: dal capo della Farnesina “ci aspettiamo una precisa relazione tecnica e politica su quanto accaduto”.
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