Le elezioni amministrative hanno dato un segnale chiaro alla politica italiana: stop ai partiti tradizionali, basta con le favole che fino ad oggi ci hanno raccontato. Invece, benvenute liste civiche, benvenuti i movimenti, più vicini ai cittadini rispetto alle classiche forze politiche.
Bisogna riconoscere che i moderati sono seduti su un cumulo di macerie, mentre il piatto ricco va ad alimentare la protesta di Beppe Grillo, che da comico e istrione è passato a diventare giorno dopo giorno un punto di riferimento per giovani e meno giovani, costruendo l’illusione (e speriamo non solo quella!) di una politica nuova.
Insomma, è importante oggi ragionare insieme e decidere come guardare al futuro. Noi in Argentina ci stiamo già interrogando: abbiamo capito da tempo che il PdL, per esempio, non ci avrebbe consentito di avere il successo che speriamo. Non questo PdL, che non ha nemmeno un coordinatore per gli italiani all’estero; non questo PdL, che sembra essersi dimenticato degli italiani nel mondo in questi quattro anni e mezzo di legislatura.
Proprio per questo noi in Argentina abbiamo voluto aderire al Movimento delle Libertà, che non vuole rappresentare uno schieramento politico, bensì un progetto. Un progetto tutto dedicato ai connazionali residenti oltre confine, dedicato agli italiani d’Argentina ma anche a tutti quelli del Sud America. Chi ci segue sa bene che la nostra forza è quella delle idee, non della bandiera di partito: relazioni commerciali fra l’Italia e l’Argentina, fra l’Europa e il Mercosur, crescita e sviluppo per l’Italia e per quei Paesi che ospitano le nostre comunità, in tutto il mondo.
Il Popolo delle Libertà, ma anche il Partito Democratico, escono a pezzi da queste elezioni, come il Terzo Polo. Mi domando cosa possa dire Pier Ferdinando Casini agli italo-argentini che avranno la voglia e il coraggio di andarlo ad ascoltare, quando sarà a Buenos Aires nei prossimi giorni. Immagino parlerà della solita politica di sempre, dirà che ci vuole un cambiamento: ma come può essere credibile Casini quando parla di cambiamento, di rinnovamento, se è una di quelle persone in Parlamento da 30 anni senza che sia cambiato nulla? Ci vogliono nuove energie, gente che non abbia vissuto solo di politica durante tutta una vita, che conosca da vicino i problemi degli italiani all’estero, che abbia maturato esperienza territoriale e impegno di volontariato sul campo.
Basta con quei candidati che non si sono mai occupati di italiani nel mondo; basta a tutti coloro che cercano solo il proprio tornaconto personale e non vogliono e forse nemmeno sanno pensare a come promuovere il bene della comunità sociale. Il Movimento delle Libertà guarda con enorme interesse a tutte quelle persone, quelle associazioni, quelle realtà che vogliono fortemente una nuova politica per gli italiani residenti all’estero, una politica fatta di concretezza e non di chiacchiere al vento.
I nostri rappresentanti in Parlamento durante gli ultimi anni non hanno ottenuto nulla per la nostra collettività, non hanno saputo costruire quel ponte immaginario fra Italia e Argentina a cui tante volte ho fatto riferimento. Siamo delusi e arrabbiati, si è trattato di un’occasione sprecata per tutti noi. Per questo ci sentiamo obbligati a scendere in campo, per ridare dignità agli italiani d’Argentina, del Brasile, dell’Uruguay, del Venezuela, troppo spesso abbandonati a se stessi. Al di là dei colori di partito, certamente con una visione politica che si ispira ai valori della libertà e della democrazia, ma senza essere intrappolati nelle dinamiche dei partiti più grandi.
Continuiamo nella costruzione del nostro network e delle nostre alleanze, coscienti del fatto che la politica del passato è ormai superata. Guardiamo con coraggio al domani, insieme a chi ha voglia di rischiare e di lottare per l’interesse degli italiani nel mondo: sapremo raggiungere il successo per poter finalmente dare agli italiani d’Argentina e di tutto il Sud America il giusto ruolo nella politica italiana e internazionale.
*PdL, Coordinatore del Movimento delle Libertà in Argentina
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