"Senza l’Italia non saremmo ciò che siamo oggi": questa la sintesi del discorso che Barack Obama ha pronunciato sabato sera al gala della Niaf, senza alcun dubbio la maggiore e più importante associazione italoamericana presente in Nord America.
Davanti a una platea di quasi tremila persone – presenti i principali e più influenti esponenti della comunità italiana residente negli Stati Uniti -, il presidente americano si è chiesto "cosa sarebbero gli Stati Uniti senza il contributo dell’Italia e degli italoamericani? Cosa sarebbe senza i viaggi di Colombo, di Verrazzano e Vespucci? Cosa sarebbe la nostra tecnologia senza Da Vinci e Galileo e senza Fermi? Cosa sarebbero i film e la musica senza Di Capra, Sinatra e Sophia Loren, la mia preferita? Cosa sarebbe lo sport senza la grinta di Di Maggio, Lombardi e La Russa?". La risposta di Obama è semplice: "Gli Stati Uniti non sarebbero cio’ che sono oggi senza il contributo unico e ineguagliabile degli italiani e degli italoamericani’. Orgoglio italiano alla massima potenza per chi era in sala – che ha applaudito il presidente a lungo dopo questo passaggio del suo discorso – e per tutti gli italiani nel mondo.
Durante la cena di gala, sono arrivati in tavola ricette italiane, naturalmente: grandi classici della tradizione made in Italy, dalla pasta all`arrabbiata al filetto con funghi porcini. Obama ha voluto scherzare sul tema della cucina: "Lo confesso: non so cucinare come molte delle vostre nonne. E poi non posso cantare come Frankie Avalon. Non solo: non ho un antenato americano, non tutti possono essere così fortunati". Parole che sono servite ad alleggerire un po’ un discorso di massimo spessore: "’L’Italia e’ uno dei nostri maggiori alleati, uno dei membri fondatori della Nato", ha sottolineato Obama, che ha voluto aprire il suo intervento pronunciando in italiano "Viva l’Italia".
Il presidente Usa si è rivolto al nostro ambasciatore a Washington, Giulio Terzi, seduto a fianco del podio presidenziale: "Desidero con forza ringraziare l’ambasciatore italiano a Washington, Giulio Terzi, per l’eccellente lavoro che sta facendo per rappresentare il suo Paese". Anche questo passaggio è stato accompagnato da un lungo applauso di tutti i presenti. Dando uno sguardo alla platea, "è bello vedere così tanti amici", ha detto Obama, pronunciando in italiano la parola "amici".
"La prossima settimana lavoreremo insieme all’Italia, uno dei nostri maggiori alleati, nell’ambito del G20, per prendere decisioni che saranno assai importanti per l’economia mondiale".
Il presidente degli Stati Uniti ha ricordato i tantissimi italiani che hanno lasciato il BelPaese per arrivare in America, alla ricerca del sogno: "Per gli italiani immigrati non e’ stato sempre facile, non sono stati sempre benvenuti. Ma si sono costruiti le loro vite, hanno arricchito la nostra cultura con la loro. E hanno aiutato a mantenere la promessa di questo paese, ovvero che il successo e’ possibile se si ha voglia di lavorare per raggiungerlo".
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