Venerdì ventisette gennaio si è svolto con grande successo il primo incontro del Laboratorio democratico di Basilea; un’iniziativa politica, sociale e culturale, messa in campo da alcuni esponenti del Partito democratico iscritti al Circolo di Basilea e dintorni con l’intento di promuovere degli incontri tematici all’interno della comunità basilese, nella quale quella italofona è chiamata a recuperare un proprio profilo e promuovere un nuovo protagonismo.
Per raggiungere questo ambizioso obiettivo, si è deciso di dare agli incontri un taglio e un carattere più colloquiale e conviviale al fine di sottrarli ai formalismi e allo strutturalismo che caratterizza la dialettica politica all’interno dei partiti, delle associazioni e degli organismi di rappresentanza formale.
Non per caso, quasi spontaneamente, tra i numerosi partecipanti alla prima serata è cominciato a circolare uno slogan: qui ognuno è il segretario di se stesso! Detto altrimenti: già dalle sue battute di avvio il Laboratorio democratico si è autocaratterizzato come una sorta di orchestra in cui è il gruppo degli orchestranti che si propone come interprete e dirigente di una partitura in farsi.
Non è forse questo il senso più vero e originale di un laboratorio tout court? Al bando le alchimie dei farmacisti, le formule correntizie, le oramai sclerotizzate ideologie. Il laboratorio democratico di Basilea avrà come riferimento lo speak corner di Hyde Park piuttosto che le sezioni di partito.
Dopo una serie di interventi e un acceso dibattito sono stati individuati i tempi, il metodo e alcune aree tematiche di interesse generale, per portare correttivi al sistema amministrativo locale e promuovere proposte per il futuro di Basilea.
Tra le aree individuate: Lavoro e welfare nel tempo della globalizzazione (le rapide e incessanti trasformazioni che caratterizzano il mercato del lavoro nell’era della globalizzazione, la perdita del posto di lavoro, il tramonto del "posto garantito", i prolungati periodi di disoccupazione, le difficoltà – anche nella florida Svizzera – per giovani e donne italofoni di inserirsi nel circuito lavorativo, le crescenti difficoltà di re-inserimento per coloro che sono stati esclusi dall’attività lavorativa, la precarietà di molte situazioni lavorative), politiche e percorsi a sostegno dei connazionali anziani (qual è il grado di integrazione e/o di emarginazione in cui vivono i cittadini italiani che non hanno avuto la possibilità di imparare la lingua locale?).
Perchè la vasta circoscrizione di Basilea non è stata in grado di produrre una presenza italofona all’interno delle rappresentanze politiche locali? Qual è lo stato dei rapporti tra le espressioni della politica di matrice italiana e i rappresentanti dei partiti elvetici di centrosinistra presenti sul territorio? Come affrontare politicamente l’emergenza dei corsi di lingua italiana che vede coinvolte nel disagio migliaia di famiglie italofone?
Queste tematiche saranno oggetto di discussione nel corso dei prossimi incontri mensili con l’obiettivo di coinvolgere, di volta in volta, politici locali, sindacalisti, figure rappresentative del mondo della cultura, professionisti ed esperti nei singoli settori. Il prossimo incontro organizzato dal Laboratorio democratico si terrà venerdì 24 febbraio.
Per il Partito Democratico di Basilea
Marco Minoletti
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