8 agosto, si ricorda la tragedia di Marcinelle: l’8 agosto del 1956, in Belgio, nella miniera di carbone "Bois du Cazier", morirono 262 minatori, dei quali 136 erano italiani.
Mario Giro, sottosegretario agli Esteri con delega agli italiani nel mondo, ha partecipato alla commemorazione in Belgio. Roberto Menia, segretario generale del CTIM, ha ricordato Marcinelle in Australia, dove in questi giorni si trova per incontri con la comunità italiana. Aldo Di Biagio, senatore del gruppo Per l’Italia, eletto nella ripartizione estera Europa, ha organizzato una Santa Messa a Roma per ricordare la tragedia. Diversi eletti all’estero hanno voluto ricordare e commentare, attraverso dichiarazioni stampa, il senso di questa Giornata del Sacrificio del Lavoro Italiano nel Mondo, istituita da Mirko Tremaglia, primo e ultimo – fino ad oggi – ministro degli Italiani nel Mondo.
L’ULTIMA VOLTA DI MIRKO TREMAGLIA A MARCINELLE: GUARDA IL VIDEO
Anche le più altre istituzioni hanno voluto farsi sentire su Marcinelle. Dichiara il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano: “La tragedia di Marcinelle costituisce tuttora motivo di riflessione sui pressanti temi dell’integrazione degli immigrati e della sicurezza sul luogo del lavoro, nonché forte sprone a perseguire questi obiettivi con il massimo impegno delle istituzioni italiane ed europee e di tutte le forze sociali".
Pietro Grasso, presidente del Senato: "Tra il 1946 e il 1956 oltre 600 connazionali persero la vita nelle miniere belghe e in altri incidenti sul lavoro. A questi e a tutti gli altri italiani che, spinti ad emigrare alla ricerca di un futuro migliore per sè e per le proprie famiglie, hanno subito sfruttamento, discriminazioni e razzismo, talvolta a rischio della propria stessa esistenza, rivolgo il mio commosso pensiero”. “Ricordo con grande emozione la mia visita a Marcinelle – aggiunge -, l’incontro con i minatori di origine italiana e conservo con cura nel mio studio di Palazzo Madama la lampada che hanno voluto donarmi come monito per la tutela della sicurezza del lavoro". "Mantenere viva la memoria dei nostri concittadini caduti sul lavoro, in Italia e all’estero – conclude il presidente del Senato -, ci sprona ad agire con ancora maggiore determinazione per la tutela dei diritti inalienabili della persona, primi fra tutti il diritto alla dignità, alla sicurezza, alla vita".
Nel messaggio che il ministro degli Esteri, Federica Mogherini, ha inviato in occasione della commemorazione della tragedia di Marcinelle, si legge: “La tragedia di Marcinelle ci richiama all’impegno comune per garantire a tutti migliori opportunità di lavoro e garanzie di sicurezza. Il ricordo di Marcinelle deve però indurci a riflettere anche su quanti partono oggi per l’Europa da Paesi lontani. Per molti di loro il sogno di una nuova vita dignitosa e in pace finisce già lungo il viaggio nel Mediterraneo. Anche per quei giovani, quei bambini talvolta, l’Italia è oggi impegnata a mettere a punto, insieme al resto dell’Europa, risposte efficaci".
"L’emigrazione – si legge ancora – resta una pagina fondamentale della nostra storia. Gli italiani all’estero sono, oggi come ieri, una risorsa preziosa tanto per l’Italia quanto per i Paesi in cui vivono. Ricordando oggi il sacrificio di tanti italiani nel mondo, è anche questo che celebriamo: il grande patrimonio di cultura, crescita economica e, permettetemi di dirlo, anche di valori che abbiamo portato nel mondo".
Luca Zaia, presidente del Veneto, rispondendo a chi, come Napolitano, coglie l’occasione di Marcinelle per fare un parallelo con la situazione che vive oggi l’Italia, con continui sbarchi di immigrati, ricorda: “I veneti sono stati, spesso loro malgrado, tra i principali protagonisti della storia dell’emigrazione italiana. Ma hanno portato benessere e dignità là dove si sono creati una nuova vita. Non hanno ricambiato chi li ha ospitati riempiendo le loro galere". Ricordando i nomi dei veneti morti nella tragedia avvenuta in Belgio, sottolinea: “Li ricordo perché non dobbiamo dimenticare il tributo pagato alla necessità di lasciare la terra d’origine e perché sono tra i tanti esempi di una emigrazione che cerca l’integrazione lavorando e rispettando chi l’accoglie, senza per questo cancellare le proprie radici".
Anche i sindacati dicono la loro. In una nota della CGIL si legge: "con cadenza quotidiana registriamo incidenti mortali nelle nostre aziende, sui binari, nelle cisterne, nelle cave. La Cgil oggi vuole ricordare tutte le vittime, esprimere solidarietà alle famiglie che vissero in prima persona quel dramma, ma anche cogliere l’occasione per tornare a chiedere che la crisi non sia occasione per abbassare la guardia sulla sicurezza sul lavoro, sui diritti dei lavoratori e sulla legalità".
Il segretario generale dell’Ugl, Geremia Mancini, durante il convegno dal titolo "L’Uomo Carbone", organizzato oggi a Mannoppello (Pescara) in ricordo della tragedia mineraria avvenuta a Marcinelle nel 1956, ha detto: “Quella di Marcinelle e’ una tragedia che non puo’ e non deve essere dimenticata e in questo giorno di memoria e’ dovere di tutti riflettere su temi di grande importanza come la sicurezza e l’immigrazione". “Solo mantenendo viva la nostra memoria – ha aggiunto – possiamo cercare di costruire un futuro migliore imparando dagli errori, insegnando ai giovani che il passato e’ parte integrante della nostra cultura”. “Oggi siamo uniti nel ricordo – ha concluso -, ma dobbiamo impegnarci per fare in modo che questo spirito unitario possa davvero e finalmente caratterizzare tutte le battaglie che ci aspettano, nel bene e nell’interesse dei più deboli".
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