Negli Usa, in questi giorni, per partecipare al Congresso che ha presentato ufficialmente il MAIE alla collettività italo statunitense, il presidente Ricardo Merlo ha parlato delle azioni e delle strategie che intende intraprendere per consolidarne lo sviluppo in tutta la circoscrizione estero ed affrontare le elezioni 2013 con una struttura di dimensioni globali. “Il MAIE, grazie alla grande mole di consenso ricevuto negli ultimi tempi, sta diventando per i cittadini italiani residenti all’estero nelle 4 ripartizioni elettorali, una realtà politica sempre più concreta e determinante, le cui prospettive di crescita e di affermazione alle prossime elezioni politiche sono consistenti”.
“Nato come movimento culturale nel seno delle associazioni italiane all’estero, il MAIE è poi diventato movimento politico nel 2008, presentandosi alle elezioni. Fin da subito – ha spiegato Merlo – abbiamo avviato un percorso di crescita in tutta la circoscrizione estero, fino alla realizzazione di diversi congressi in tutte le ripartizioni: Oceania, Nord e Centro America, Sudamerica, Europa. Il volontariato, la diffusa presenza sul territorio e il contatto diretto con i connazionali sono gli strumenti essenziali per lo sviluppo ed il consolidamento di un movimento democratico, moderato, accogliente e rispettoso delle istituzioni, come il MAIE”.
“Dopo il Congresso del 10 ottobre scorso nel New Jersey, dove per la prima volta abbiamo presentato ufficialmente il Movimento Associativo alla collettività italo statunitense, il 13 Ottobre saremo in Canada, a fine ottobre in Europa, a Novembre in Venezuela e a Gennaio nella Repubblica Dominicana. Tutti questi Congressi – che sono un fondamentale momento di incontro e confronto con realtà simili ma radicate in paesi molto diversi tra di loro – rappresentano la formalizzazione della nostra presenza là dove sono, già da tempo, al lavoro i nostri rappresentanti e coordinatori a sviluppare una struttura capillare anche in quelle zone dove normalmente la comunità italiana non viene raggiunta. Siamo consapevoli che all’estero, nonostante le diversità dei contesti sociali, siamo tutti d’accordo nell’individuare le cose che devono essere fatte e i problemi che devono essere risolti: per esempio, la promozione della lingua e della cultura, del Made in Italy, l’assistenza sociale, le Camere di commercio, la rete consolare, la cittadinanza. E siamo anche convinti che le proposte nei programmi elettorali di tutti i candidati alle politiche 2013 saranno molto simili, se non addirittura identiche. Ma la differenza tra noi del MAIE e gli altri sta nel fatto che noi stiamo lavorando sul come portare avanti queste proposte. Fino ad oggi, a quasi 7 anni dalla prima elezione all’estero e con l’esperienza di governi di colore diverso e contrapposto, abbiamo una sola certezza: il Parlamento non ha approvato neanche una delle proposte di legge degli eletti all’estero, che fossero di destra o di sinistra. Quindi il vero problema è che non abbiamo ancora la forza necessaria per portare avanti una politica per gli italiani all’estero. Perciò, noi stiamo lavorando sulla costruzione dello strumento che ci darà questa forza, il MAIE, uno spazio politico proprio degli italiani all’estero che – se con le elezioni 2013 i nostri legislatori saranno di più in Parlamento – sicuramente avrà il peso necessario per mettere nell’ agenda di governo una seria politica a favore degli italiani nel mondo".
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