Con la relazione dei senatori Mantica (Pdl) e Tonini (Pd) è iniziato ieri in Commissione Affari Esteri del Senato l’esame del decreto che rinvia al 2014 le elezioni di Comites e Cgie.
Alla presenza del sottosegretario De Mistura, Mantica ha ricordato che il decreto – oltre a rinviare le elezioni – prevede anche il voto elettronico. "A questo proposito – ha puntualizzato – credo sia necessario individuare le disposizioni di legge implicitamente abrogate, con la contestuale indicazione di criteri più dettagliati cui il Governo dovrà attenersi nell’emanazione del regolamento che dovrà, comunque, essere previamente sottoposto all’esame consultivo della Commissione".
"La motivazione del decreto-legge – ha ricordato Mantica – risulta essere eminentemente economica, poiché il voto con le nuove modalità dovrebbe avere un costo nel 2014 non superiore ai 2 milioni di euro. Ciò impone un’attenta analisi di quanto complessivamente risparmiato con il rinvio delle elezioni e quanto veicolato ai capitoli di spesa per le politiche migratorie. Credo sia indispensabile un approfondimento sul sistema di voto elettronico prefigurato dal decreto, poiché si tratterebbe per la prima volta dell’utilizzo di tale mezzo per consultazioni italiane". Quindi, riferendosi alla riforma dei due organismi di rappresentanza, Mantica ha auspicato "la disponibilità del Governo ad apportare modifiche al decreto-legge, che potrebbero riguardare anche l’attuale sistema di rappresentanza delle comunità italiane nel mondo, utilizzando il lavoro svolto dal Senato in occasione della prima lettura dei disegni di legge di riforma dei Comites e del CGIE".
Tonini, dal canto suo, ha rilevato come "decidendo questa ulteriore proroga delle elezioni, il Governo ha assunto una decisione impegnativa e controversa. Credo che le motivazioni economiche che sostengono il rinvio debbano essere bilanciate con la tutela del rinnovo di cariche elette democraticamente".
Ricordata la crisi economica, la spending review e i tagli lineari dell’anno scorso che "hanno inciso sugli stanziamenti per le politiche migratorie", Tonini ha auspicato che "il risparmio prodotto dal rinvio di queste elezioni possa almeno in parte consentire un finanziamento dei capitoli che più necessitano di un rifinanziamento: cioè l’assistenza agli italiani all’estero e l’insegnamento della lingua e cultura. Credo si debba fare una riflessione anche sul punto della necessità di procedere ad una mediazione politica che operi una parziale ridefinizione del sistema di rappresentanza della collettività italiana nel mondo", ha aggiunto Tonini, sostenendo in conclusione che "tale condivisione dovrebbe essere ricercata tra le forze parlamentari tra loro e nei rapporti con l’Esecutivo".
Presidente della Commissione Esteri, Dini (Pdl) ha ricordato che "nella relazione illustrativa del provvedimento, si dà conto dell’approfondito esame parlamentare dei disegni di legge in materia di riforma dei Comites e del CGIE svolto dal Senato; una riforma che prevede razionalizzazioni e evidenti riduzioni dei costi". Quindi, nel breve tempo rimasto per la discussione generale, la senatrice Contini (Fli) ha accennato al dibattito svolto mercoledì nell’Assemblea del Senato sul decreto-legge di razionalizzazione della spesa pubblica dove "sono stati presentati emendamenti che proponevano la soppressione del Consiglio generale degli italiani all’estero. Ciò – ha concluso – testimonia la necessità di un attento esame dei profili di merito e delle ricadute economiche della riforma del sistema di rappresentanza".
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