Mi hanno molto colpito le parole di Vittorio Feltri, che in una sua recente intervista ha parlato di un Silvio Berlusconi ‘depressissimo’. So bene cosa voglia dire essere depressi, conosco – purtroppo – quello stato d’animo: nella vita ho dovuto superare, anche di recente, gravi tragedie, anche famigliari, come la perdita di una figlia. Episodi che ti fanno perdere la lucidità e sprofondare nel buio. Ricordo di non avere ricevuto dall’ex premier nemmeno un telegramma di condoglianze, nessun conforto… Che dispiacere.
Sapere, oggi, di un Cavaliere depresso come non mai, ci fa capire quanto sia sbagliato l’eventuale ritorno in campo dell’ex presidente del Consiglio. Che farebbe bene a lasciare la politica e a dedicarsi alle sue aziende, o alla sua vecchiaia.
Non ho paura di ammettere che provo pietà nei confronti di un uomo, Berlusconi, che si e’ perso fra ragazze poco vestite e faccendieri in stile Lavitola. Non riesco più ad avere rispetto verso una figura politica del genere. Ogni volta che mi chiedo cosa abbia fatto il Cavaliere per il nostro Paese, vedo davanti a me tanti punti interrogativi.
Come italiana residente all’estero da una vita, inoltre, ho davvero un senso di malinconia fortissima, quando penso che il governo Berlusconi, ogni volta che ha potuto, ha messo in difficoltà l’universo degli italiani nel mondo, tagliando senza criterio risorse ai capitoli di bilancio che più da vicino interessano i nostri connazionali: rete consolare, lingua e cultura, assistenza. E che dire del made in Italy, che oggi deve fare i conti con una contraffazione esagerata, che toglie risorse alle nostre imprese e all’economia italiana? Nulla è stato davvero fatto per combattere il fenomeno dell’italian sounding, che paradossalmente ha un giro d’affari che è il doppio rispetto al vero made in Italy.
Sono delusa. Delusa dall’ex presidente del Consiglio e dal suo governo. Delusa da un Popolo della Libertà che altro non ha saputo fare che difendere personaggi senza scrupoli che ancora oggi siedono nelle sue fila. Non è più tempo di false promesse. Sono stata l’unica senatrice degli italiani in Europa nella scorsa legislatura, durante la quale ho chiesto più volte attenzione nei confronti delle nostre comunità: dal partito a cui appartenevo non è mai arrivato alcun segnale positivo. E questo gli italiani nel mondo, quando dovranno tornare a votare, certo non se lo dimenticheranno.
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