Il ‘digiuno’ di Angela Merkel ha fatto diventare l’Europa ‘anoressica’. Questa immagine forte e’ l’attacco sferrato oggi dall’ospite saliente e inedito del congresso dei Verdi tedeschi, il leader socialdemocratico Sigmar Gabriel. E nelle parole nette con cui l’oppositore del governo cristiano-liberale ha contestato le politiche anticrisi di Berlino, davanti all’assemblea degli 820 delegati ecologisti, si e’ letta una dimostrazione della volonta’ di consolidare l’asse rosso-verde che si propone come alternativa al governo della Bundeskanzlerin.
Alle prime battute del congresso, che si e’ aperto ieri nella capitale tedesca, la dirigenza del partito aveva del resto gia’ sgombrato il campo da ogni possibile equivoco sulla squadra che dovra’ strappare le redini del paese alla cancelleria di ferro: nessuna tentazione nero-verde, gli ecologisti vogliono governare, dopo le urne del 22 settembre, insieme all’SPD di Peer Steinbrueck. E questo nonostante le grandi difficolta’ del candidato premier socialdemocratico, che sfida Frau Merkel raccogliendo per ora magrissime preferenze (il partito e’ fermo al 23% contro il 42% dell’Unione). Cosi’ i Verdi hanno votato oggi – in un clima combattivo alimentato anche dal rassicurante 14% con cui da tempo sono premiati nei sondaggi – per il loro programma elettorale. E hanno approvato anche l’aumento delle tasse per i contribuenti piu’ ricchi (col passaggio dell’aliquota dal 42 al 49%) e l’introduzione del salario minimo a 8,5 euro. Pilastri della campagna elettorale socialdemocratica che vira a sinistra per segnare un distacco con le politiche dell’esecutivo di centrodestra. Di nuovo centrale oggi, dopo le pesanti critiche arrivate dai socialisti francesi all”egoismo’ del governo di Frau Merkel, anche in tema europeo. Mentre Merkel pretende dagli altri in Europa il risparmio al punto che anche il digiuno nel frattempo si e’ trasformato in anoressia’, ha detto Gabriel, il governo tedesco giallo nero negli ultimi 4 anni ha aggiunto debiti per circa 100 miliardi di euro. ‘Qui si tratta di cambiare di nuovo effettivamente qualcosa in questo Paese – ha aggiunto – di intraprendere una nuova direzione. Noi dobbiamo portare il futuro di nuovo in politica’.
Sul fronte opposto e’ il ministro degli Esteri Guido Westerwelle a definire il voto tedesco un momento decisivo per la direzione da dare ala Germania e all’Europa. E in un’intervista alla Bild am Sonntag, anticipata oggi, l’esponente liberale ribadisce le sue preoccupazioni: l’opposizione vuole alzare le tasse e alleggerire la tendenza all’indebitamento in Europa. E nell’Ue c’e’ chi auspica un cambiamento politico a Berlino, per abbandonare il percorso del consolidamento e tornare a gonfiare la spesa pubblica facendo debiti. Il ministro mette in guardia dalle eventuali tentazioni nel partito di Merkel di stringere un’intesa con i Verdi – argomento rilanciato nel dibattito pubblico da un sondaggio che ha dimostrato la reciproca simpatia tra gli elettorati -: ‘Chi nell’Unione sogna una coalizione nero-verde puo’ risvegliarsi presto con una maggioranza rosso-rosso-verde’, ha sostenuto indicando il pericolo di un patto fra SPD Verdi e la sinistra della Linke, per ora ufficialmente escluso. Anche Alternative fuer Deutschlabnd, il nuovo partito che vuole lo scioglimento dell’euro, e che per ora non supera il 2% dei consensi, potrebbe mettere a rischio un nuovo mandato della cancelleria, ‘favorendo socialdemocratici ed ecologisti’.
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