Gianfranco Fini, durante il tradizionale incontro con i dipendenti della Camera dei Deputati in occasione delle festività natalizie, ha parlato di "trasparenza" nelle decisioni dell’amministrazione di Montecitorio, visto che se si chiede a tutti i cittadini "di affrontare una stagione di rigore nessuno si può sottrarre", quindi "anche l’Amministrazione della Camera è chiamata ad affrontare questa sfida".
E’ necessario, secondo la terza carica dello Stato, "andare in controtendenza rispetto a una retorica del facile futuro" e ha auspicato che "mutino le circostanze esterne che oggi hanno incrinato il tradizionale orgoglio di lavorare a Montecitorio".
GIOVANI E LAVORO Fini ha poi partecipato alla presentazione del progetto ‘Regala un’opportunita’, realizza un sogno’ dell’associazione Hope, nella sala Regina di Montecitorio. Durante il suo intervento, il leader di Futuro e Libertà ha sottolineato: "Oggi ci sono tanti motivi per i giovani di essere preoccupati" per il loro futuro, perche’ "stanno vivendo un momento storico che rischia di mortificare le loro aspettative". Ma bisogna puntare sulle nuove generazioni, perchè "scommettere sui giovani significa avere fiducia nel futuro del nostro Paese. La politica deve aumentare gli sforzi per favorire un cambiamento". Ai giovani vanno dato "opportunità" per poter guardare al futuro con serenità. La vera "uguaglianza", insiste Fini "e’ nel punto di partenza".
CON INCARICO A MONTI, NAPOLITANO HA EVITATO SALTO NEL BUIO Nel numero de "L’Espresso", in edicola domani, il presidente della Camera Gianfranco Fini ha commentato la decisione del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, di consegnare la guida del governo nelle mani di Mario Monti: "Rispettando scrupolosamente la Costituzione, e quindi senza mai interferire nell’azione del governo Berlusconi e senza mai prendere posizioni di parte nell’accesissimo confronto politico con le opposizioni, il presidente ha avuto il grande merito di garantire l’interesse nazionale incaricando Mario Monti, ed evitando cosi’ il salto nel buio delle elezioni anticipate nel pieno della crisi finanziaria".
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