Enrico Letta, in un intervento pubblicato sul Guardian, torna a parlare di Europa. Il presidente del Consiglio scrive: “Dopo anni di misure just-in-time per evitare crisi all’interno della zona euro, e’ il momento di riflettere su che tipo di Europa che vogliamo per il futuro, e quali accordi contribuira’ a colmare il divario con i cittadini". Per Letta, “o l’Europa e’ in grado di rispondere alle domande fondamentali sul suo futuro, o non puo’ piu’ essere un progetto sostenibile". Dunque, “nei prossimi mesi vi e’ la possibilita’ di forgiare una nuova Europa in cui tutti i paesi, quelli che condividono la moneta unica e quelli che hanno deciso di non farne parte, vedano il loro futuro comune. Italia e Regno Unito dovrebbero impegnarsi insieme nel condurre tale riflessione", sottolinea il presidente del Consiglio. "Un Regno Unito che ha fiducia, una posizione forte e sicura nell’Ue rappresenta un interesse comune per il Regno Unito e l’Italia. Un’Unione europea senza la Gran Bretagna sarebbe diversa dalla Ue che l’Italia vuole: meno liberale nelle sue politiche economiche, meno di mentalita’ aperta e pragmatica nel suo approccio alla politica, con meno leva negli affari mondiali".
Per l’inquilino di Palazzo Chigi “per l’area dell’euro saranno necessarie ulteriori misure per migliorare la governance della moneta unica. Maggiore integrazione e’ necessaria per garantire che il sistema funziona meglio per la stabilita’ e la crescita. Questo vale ad esempio per unione bancaria, dove dovrebbe essere istituito un meccanismo di risoluzione appropriata per abbinare i progressi compiuti nel settore della vigilanza". "Un progresso deve essere fatto anche nel coordinamento delle politiche economiche, per garantire che le economie della zona euro anticipo sulle riforme strutturali e il convergere di piu’ nei settori rilevanti per il rafforzamento della produttivita’ e della crescita", osserva il premier aggiungendo che, nell’ottica di una maggiore integrazione, "dobbiamo anche garantire un’adeguata responsabilita’ nei parlamenti, a livello sia comunitario che nazionale. Cio’ significa muoversi verso una maggiore integrazione economica, ma anche politica". "L’Ue e’ destinata a cambiare nei prossimi anni. E ‘nell’interesse di entrambi Italia e Regno Unito, e per il bene dell’Europa, se i nostri due Paesi lavorano in partnership per scrivere un nuovo capitolo per l’Unione europea del futuro", conclude il premier.
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