Le elezioni dei Comites? Secondo molti non hanno senso, eppure si spendono 9 milioni di euro per il rinnovo dei Comitati degli italiani all’estero. Altro che grasso che cola. In queste ultime settimane tra i parlamentari eletti all’estero è una corsa per il merito di queste elezioni, c’e chi addirittura osanna nell’alto dei cieli Renzi per il suo grande impegno per gli italiani all’estero. Su questo giornale sia il direttore Ricky Filosa che lo stesso Nello Passaro non le mandano a dire.
Quelli che mi conoscono sanno che io sono stato sempre contro i Comites, e non per demagogia politica o perchè, come qualcuno ha malignato, non ne faccio parte; non mi interessa, ho declinato l’invito da parte di alcuni rappresentanti e soprattutto non farò parte della lista del M5S di Sydney, semplicemente perché uno che è contrario non si candida poi.
Ritengo che le risorse economiche, ma anche umane, per il rinnovo e il funzionamento di questo organo siano soldi spesi male e inutili.
Se è vero che Renzi vuole eliminare il grasso che cola, è bene che inizi da qui; per esempio, dai patronati, dal CGIE che è solo un luogo di scampagnata per i suoi componenti. Non ha senso avere parlamentari esteri, Comites e CGIE: figure che servono solo a sistemare chi sa raccogliere voti e mantenere clientele da sfruttare solo per il momento delle elezioni; sprechi per fare cosa poi? Le stesse identiche cose.
Senza parlare del Comitato delle questioni degli Italiani nel mondo al Senato, altra invenzione; ditemi voi tutti questi organi, comitati o gruppi, chiamateli come volete, cosa hanno prodotto in questi anni e che benefici portano alla comunità, a parte qualche cena di gala e qualche incontro di presentazione del libro dell’amico di turno.
Come sempre, quando si parla di italiani nel mondo, c’è grande confusione, e ogni deputato o senatore dice la sua, condizionato da interessi specifici o partitici; ma sia Aldo di Biagio che lo stesso Marco Fedi hanno posto dei dubbi su queste elezioni, che a parer mio sono una buffonata, e avranno dietro i soliti nomi che gestiranno il tutto: scommettiamo che alla fine i direttivi saranno composti dalle stesse persone e lo stesso sarà per il CGIE?
Mi fa male, come italiano all’estero, essere preso per i fondelli! Queste elezioni costeranno 9 milioni di euro che potevano essere usati per ben altri scopi certo più importanti, e intanto chiudiamo i consolati, chiudiamo le ambasciate e c’è chi va dicendo che questo governo sta facendo tanto per gli italiani nel mondo. Ma dal 2006 ad oggi nessun governo, di destra o di sinistra, ha fatto nulla, se non partorire slogan più o meno efficaci per chi si accontenta delle apparenze.
Vorrei solo capire chi si occupa delle decine di migliaia di ragazzi che vanno all’estero, delle tante problematiche che persistono nel silenzio di tutti. So già cosa diranno i nostri rappresentati alle prossime elezioni politiche: non c’erano fondi, abbiamo cercato di portare a casa qualcosa per gli italiani nel mondo, l’esenzione IMU prima casa etc etc, non è colpa nostra ma colpa della crisi economica, ci sono i tagli lineari, le emergenze… e intanto il carrozzone va avanti da sé, con i suoi fanti e i suoi re.
E’ ora di voltare pagina e di essere uomini e non caporali, basta giocare con gli italiani all’estero, basta giocare con le parole; se queste elezioni come hanno detto Fedi e Di Biagio non hanno senso, perché si sta discutendo delle riforme? Allora boicottatele, già in Messico le elezioni sono state annullate per mancanza di candidati; comunque, si faranno o non si faranno, io credo che siano solo una perdita di tempo e che voteranno, visto il sistema di voto, solo gli assistiti dei patronati e i servi di partito.
Le mie sono solo parole al vento, sono solo uno stupido illuso che crede ancora nella favole, ma scrivo perché mi fa male vedere la mia amata Italia trattata come uno straccio vecchio; e da chi poi? Da persone che fino a ieri quegli stracci li indossavano: state distruggendo una generazione.
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