Francesca La Marca, senatrice del Partito Democratico eletta nel Nord e Centro America, di fronte all’approvazione del cosiddetto pacchetto cittadinanza – votato all’unanimità dal Consiglio dei ministri e poi approvato dal Parlamento, diventato quindi legge – si straccia le vesti e interviene pubblicamente con dichiarazioni e comunicati stampa, dicendosi contraria.
Tutto questo mentre già cinque anni fa, la stessa La Marca proponeva di limitare lo ius sanguinis a due generazioni. Incredibile a dirsi, ma è proprio così!
A dimostrarlo ci sono interviste e documenti, tra cui anche alcuni video che circolano in rete, in cui la senatrice propone esattamente questo, un taglio netto alla trasmissione della cittadinanza italiana ius sanguinis fino alla seconda generazione.
La nostra riflessione è presto fatta: proprio lei, che puntava con determinazione a limitare fortemente lo ius sanguinis, oggi grida allo scandalo?
Anzi, a pensarci bene sarà forse anche per questo che l’esponente del Pd non ha partecipato al voto in Senato, quando nell’Aula di Palazzo Madama si trattava di votare a favore o contro il decreto: essendo lei in realtà d’accordo con quanto previsto dal provvedimento, ha pensato bene di organizzarsi e di inventarsi un altro impegno, pur di essere assente. Roba da pazzi.
Ci chiediamo a questo punto fino a che livello possa arrivare l’ipocrisia e la falsità di certi personaggi: oggi La Marca critica una scelta del governo Meloni che lei invece condivide in pieno e che anzi rappresentava già cinque anni fa una delle sue battaglie! Non ci si crede. Comunque tutto questo non ci sorprende, perché risponde perfettamente alla logica tipica di un soldatino di partito.
Non contenta, invece di pensare a difendere i nostri connazionali e i loro discendenti, si è occupata di sparire in occasione di un voto di importanza fondamentale.
Gli italiani all’estero sono davvero stufi di essere presi in giro, di avere in Parlamento rappresentanti del genere, che alla fine pensano soltanto al proprio tornaconto e che, anziché combattere le battaglie per difendere gli interessi degli italiani nel mondo, remano contro. Una cosa davvero vergognosa.
*Vicepresidente MAIE – Movimento Associativo Italiani all’Estero