Albertosi, Nela, Coentrao, Ancelotti Domenghini, Conti, Vialli, Zidane, Chinaglia, Maradona, Pruzzo: piu’ che una formazione di superstelle, potrebbe essere l’undici ideale che le multinazionali del tabacco potrebbero mettere in campo. Quantomeno, risparmierebbero sui costi della pubblicita’. E’ gia’, perche’ il binomio calciatori e sigarette e’ ben piu’ frequente di quanto non si pensi. Ultimo in ordine di tempo, il ‘solito’ Mario Balotelli finito bel tritacarne della stampa britannica (oggi e’ stato il turno del Daily Star) per il suo amore per le ‘bionde’. Il suo allenatore Roberto Mancini si e’ stufato del ‘vizio’ del fumo del suo pupillo e ci sarebbe anche questo – oltre che una notte brava lo scorso week end – tra i motivi che lo hanno spinto in tribuna martedi’ a Madrid.
Balotelli, stando al pettegolezzi anglosassoni, pare che fiumi una media di 5-6 sigarette al giorno. Mancini piu’ volte gli ha chiesto di smettere, offrendogli anche la consulenza di un ipnotista. Ma pare che l’interessato – scrive oggi il Daily Star – non senta ragione. Da qui l’aut aut del suo allenatore: o cambi registro o resti fuori.
La famosa battuta con cui Manlio Scopigno gelo’ quattro suoi giocatori nel Cagliari anni ’70 beccati nella notte in stanza tra poker e sigarette (‘dispiace se fumo…?’) e’ diventata un ‘cult’ col passare degli anni ma il vizio non e’ certo passato.
Sono tanti i calciatori che, in un passato piu’ o meno recente, hanno emulato l’attaccante del City, anche se con ben altri risultati rispetto a Supermario: fumava Gianluca Vialli, fumavano Giorgio Chinaglia, Roberto Pruzzo, Bruno Conti, che pero’ trascinavano i loro club alla conquista di scudetti e finali di Coppa Campioni. Celebri piu’ che altro i loro dribbling per farla franca contro ‘sergenti di ferro’ come Vladimir Boskov, Nils Liedholm o Tommaso Maestrelli. Qualche sigaretta se la fumava anche l’eroe delle notti mondiali del ’90, Toto’ Schillaci e la storia del calcio racconta anche di Milan Rapajc, il croato del Perugia che si faceva una tirata nell’intervallo della partita. Erano i tempi di ‘Le Roi’ Michel Platini che non disdegnava una tantum farsi una cicca e al compagno di squadra Massimo Bonini che una volta rimarco’ la cosa, il francese rispose bonariamente ‘tanto tu corri anche per me’. In tempi piu’ recenti si ricorda la sfuriata di Jose’ Mourinho, appena sbarcato a Madrid, che pizzico’ il portoghese Fabio Coentrao immortalato con una sigaretta in bocca e lo spedi’ in tribuna. Prima del terzino portoghese stessa sorte ‘fotografica’ era toccata anche a Maradona, Zidane, Ronaldo e Roberto Carlos ma il curriculum, gli allori e i trofei portati a casa erano una giustificazione piu’ che sufficiente per chiudere un occhio e le prestazioni domenicali di questi fuoriclasse non ne venivano certo intaccate. Tra i piu’ accaniti calciatori-fumatori che si ricordi c’e’ sicuramente il brasiliano Socrates, scomparso da poco per cirrosi epatica. Del ‘dottore’ si dice che fumasse addirittura due pacchetti al giorno. Erano altri tempi, un altro calcio, piu’ lento di adesso, piu’ compassato, dove il talento e la tecnica prevalevano sulla corsa. Oggi i tabloid inglesi dicono che Balotelli fumi in media sei sigarette al giorno. Un numero che non sconvolge Gigi Riva che ha piu’ volte difeso il giocatore: ‘Sei sigarette al giorno non e’ fumare, io me ne facevo dodici ed ero capocannoniere’.
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