Mario Monti usa l’ironia per annunciare che a breve il provvedimento sulla revisione della spesa pubblica sara’ presentato al Parlamento: la spending review è uno "di quei concetti che possono essere espressi nella lingua italiana. Non sempre per capirli meglio e’ utile tradurli in inglese". L’occasione e’ l’informativa alla Camera sul Consiglio europeo del 28 e 29 giugno, un vertice che per il premier ha rappresentato un passo avanti per la crescita dell’Europa. "E’ stato diverso da quelli del recente passato per portata e qualita’ delle decisioni prese – ha precisato -. Considero i risultati del vertice di Bruxelles un passo avanti per una Europa piu’ vicina alle aspirazioni dell’Italia, con una governance piu’ coerente e democratica, un’Europa orientata alla crescita".
Secondo Monti con le decisioni prese dal Consiglio europeo "la crescita esce dallo stato embrionale e meramente simbolico. L’Italia – ha rivendicato il premier – si e’ adoperata particolarmente per le misure per la stabilizzazione dei mercati finanziari, anche ponendo una riserva alle conclusioni del Consiglio europeo relativamente alla crescita finche’ non fosse stata trovata un’intesa sugli aspetti relativi alla stabilizzazione (dei mercati, ndr) a breve termine".
Monti non ha mancato di ricordare il gioco di squadra svolto col premier spagnolo. "Io e Rajoy abbiamo fatto presente che pur essendo estremamente soddisfatti del passo in avanti (rappresentato dal Patto per la crescita, ndr) – ha ricordato il presidente del Consiglio -, ritenevamo di non poterlo in quel momento formalmente approvare e che avremmo subordinato l’adesione piena a questo patto" solo in caso di una "soluzione concorde sull’obiettivo di meccanismi di stabilizzazione dei mercati finanziari della zona euro". "Eravamo consapevoli dell’apparente anomalia – ha sottolineato Monti – perche’ abbiamo condizionato un accordo a 27 gia’ raggiunto a un altro accordo che sarebbe stato da raggiungere su altra materia a 17 ma abbiamo creduto di giocare sul fatto che il documento messo sul tavolo come bozza sottolineava nel preambolo con grande chiarezza" che il punto centrale Consiglio europeo sarebbe stata "la crescita". Ma siccome "l’ostacolo alla crescita e’ dovuta all’instabilita’ finanziaria", ha aggiunto, "abbiamo ritenuto, credo senza forature, che il dichiarato obiettivo non sarebbe stato percepito chiaramente se ci fossimo astenuti dal dare soluzione anche al secondo problema".
Detto questo, per Monti non c’e’ alcuna incertezza sulle conclusioni del Consiglio. "Ci sono state letture contrapposte su presunti vinti e presunti vincitori – ha precisato -, ma un Consiglio europeo non e’ un gioco e non e’ a somma zero. Se lavoriamo bene la somma e’ positiva, ci guadagna l’Europa e ci guadagniamo tutti. C’e’ stata una svolta positiva perche’ c’e’ stato un dinamismo". E, dopo aver apprezzato la "coesione" delle forze politiche che hanno dato un contributo per sostenere il governo, un "carburante essenziale", ha auspicato l’immediata approvazione del Fiscal compact. "Il Parlamento ora, con la mente sgombra da possibili difficolta’ del quadro europeo – ha concluso – proceda alla sua ratifica con un approvazione entro fine mese".
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