Questo fine settimana, oltre che per eleggere gli amministratori della stragrande maggioranza dei comuni italiani, gli italiani saranno chiamati pure ad eleggere i rappresentati dell’Italia nel parlamento europeo, perciò, elezioni amministrative ed elezioni europee. Ma attenzione, mai come questa volta il responso elettorale delle elezioni europee avrà sicure ripercussioni nella politica italiana, non tanto per i possibili diversi rapporti, indubbiamente importantissimi, fra l’Italia e l’Europa, ma in quanto designerà il destino dell’Italia, per almeno un ventennio.
Ma cosa può accadere? O meglio, cosa dobbiamo evitare che accada?
Se avessi la bacchetta magica, cioè potessi personalmente decidere il risultato elettorale, farei in modo che sia il partito di Renzi che il movimento di Grillo arrivassero appaiati, con poco meno del 35 per cento di voti ciascuno. Un risultato diverso, cioè la netta vittoria di uno di questi, che naturalmente corrisponderebbe ad una netta sconfitta dell’altro, potrebbe anche essere per l’Italia un pericoloso “salto al buio”.
Sintetizzando, cercherò di spiegare il mio modestissimo punto di vista.
Anzitutto una evidente constatazione: piaccia o non piaccia il “domani” dell’Italia sarà in mano o a Renzi oppure a Grillo, tutti gli altri sono per il momento dei semplici comprimari.
Altra reale constatazione: se Renzi non riesce nel suo intento, gli italiani, la cui pazienza non è riciclabile, prima o poi riterranno opportuno dare il “volante” in mano a Grillo, ecco perciò la ragione per cui sia Renzi che Grillo devono essere sempre pronti a “scendere” in campo, una netta sconfitta di uno di questi eliminerebbe una salutare ed indispensabile alternativa.
Una precisa domanda che richiede una precisa risposta: cosa occorre fare per cambiare veramente l’Italia ed impedire che questa faccia la fine della Costa Concordia?
Tante cose, ma tre in particolare sarebbero a mio parere prioritarie: un profondo cambiamento della mentalità dei sindacati, un profondo cambiamento della mentalità di una parte della base del Partito Democratico, una profondissima revisione della burocrazia. Sono tre cose collegate, o cambia tutto oppure non cambia niente.
Ebbene, solo un politico di sinistra può provocare una salutare revisione nella paralizzante situazione in cui si è venuta a trovare la sinistra italiana, l’unico politico italiano che ha queste indispensabili caratteristiche è Matteo Renzi. Ma Renzi riuscirà a convincere i numerosissimi “conservatori” che una profonda revisione non è più rimandabile? Non si può non avere qualche dubbio.
Sia chiara una cosa, senza la sopradetta profonda revisione, nessuna forza politica sarà in grado di cambiare l’Italia. Questo vale per Renzi, vale per Grillo e naturalmente per eventuali altri partiti.
Qualche dubbio si deve avere anche al riguardo di Grillo. Come è noto, in tale movimento sono entrate anche persone di ideologie molto diverse, dall’estremista di sinistra all’estremista di destra, Si tratta di persone che si trovano perfettamente d’accordo nel “tutti a casa” ma difficilmente si troverebbero altrettanto d’accordo una volta al governo per prendere decisioni socioeconomiche, in tale frangente le loro sostanziali differenze ideologiche non potranno che emergere, con incerte conseguenze.
Riassumendo, considerati i proverbiali dubbi sia al riguardo di Renzi e di Grillo, sarebbe augurabile che col voto si potesse creare un sostanziale equilibrio che permettesse per il momento di evitare “un uomo solo al comando”. Come e noto il tempo è “galantuomo”, perciò ben presto avremo la possibilità di renderci conto con chi abbiamo a che fare, dopo di che, potremo prendere delle decisioni definitive, cioè dare un nome al prossimo ventennio.
Discussione su questo articolo