Gravi disservizi segnalati in occasione del voto all’estero per i Referendum dell’8 e 9 giugno.
Da alcune sedi consolari, in particolare da Bruxelles, arrivano testimonianze allarmanti di cittadine e cittadini italiani che non hanno ricevuto il plico elettorale e che, pur avendo richiesto regolarmente il duplicato nei tempi previsti, non sono riusciti a esercitare il proprio diritto di voto.
Secondo quanto denunciato da una elettrice con un post su Facebook, il Consolato avrebbe comunicato l’impossibilità di garantire l’invio postale del duplicato a causa dell’“elevato numero” di richieste, invitando le persone a recarsi di persona presso l’ufficio consolare, aperto solo per poche ore in tre giornate.
Una condizione oggettivamente difficile da sostenere per chi lavora, vive lontano dal Consolato, ha figli piccoli o problemi di salute.
Giovanni Barbera, della Direzione nazionale di Rifondazione Comunista, esprime “forte preoccupazione” per quanto accaduto.
“Non siamo in grado di quantificare quante persone siano state escluse dal voto per questi motivi, ma il fatto che un “elevato numero” di connazionali non abbia ricevuto il plico dovrebbe far scattare un immediato allarme”, sottolinea.
“Riteniamo che quanto accaduto sia estremamente grave e chiediamo che il Ministero degli Esteri apra con urgenza un’indagine su quanto accaduto presso il Consolato di Bruxellese, che venga verificato se disservizi simili si siano verificati anche in altre sedi consolari.
Il diritto di voto è un pilastro della democrazia e deve essere tutelato con serietà, efficienza e rispetto. È inaccettabile che cittadini italiani residenti all’estero si vedano esclusi dalla partecipazione democratica a causa di ritardi, carenze organizzative e scelte che ne limitano l’accesso”.