E’ uscito a marzo dello scorso anno, piuttosto in sordina, e riconosco, colpevolmente, di averlo perso, anche se Ozpetek è un regista a me caro e i 9 Nastri D’Argento avrebbero dovuto tenermelo in evidenza. L’ho visto ora e debbo dire, per prima cosa, che “Magnifica presenza” è un film davvero poco italiano, elegante, curato, intellettualmente evoluto, formalmente ineccepibile, una storia non facile da maneggiare, che ha per protagonisti dei fantasmi, col giovane catanese Pietro Ponte (Elio Gremano) “salito” a Roma per fare l’attore, che intanto si accontenta di infornare cornetti la notte.
Trova ad un prezzo abbordabile un vecchio appartamento in una tranquilla e fin troppo borghese zona di Roma, la parte vecchia di Monteverde. Si dedica anima e corpo a restaurare l’appartamento. Ha bisogno di una dimora che gli assomigli, nella quale fare finalmente i conti con se stesso e la propria identità sessuale, poiché, come sempre nel cinema di Ozpetek, Pietro è l’ennesimo gay del repertorio di celluloide, tanto per non distaccarsi dalla dominante tematica del regista-esteta, cantore dell’omosessualità. Ma il ragazzo è un gay ancora confuso, solitario, educato, lavoratore, rispettoso, che ha vissuto una sola notte d’amore con un uomo e ci ha capito davvero poco.
Ovviamente nel corso del film, come d’abitudine, appaiono altri gay, ma di sfuggita, figure metafisiche, in un sogno a metà tra l’onirismo del Fellini di “Otto e ½” e gli incubi sanguinari in maschera del Kubrick di “Eyes Wide Shut”, con il ritratto di un grande sapiente, o veggente, signore del passato e del futuro, incarnato da Maurizio Coruzzi, stavolta senza la maschera di Platinette.
Un inquietante ruolo (splendido nella recitazione) è affidato ad Anna Proclemer, il cui volto ancora è capace di attrarre e spaventare. Bravi anche Margherita Buy, Beppe Fiorello, Paola Minaccioni, Vittoria Puccini, Andrea Bosca, Alessandro Roja, Claudia Potenza, Monica Nappo, Gea Martire, Bianca Nappi e Massimiliano Gallo, mentre è magnifica la musica di Pasquale Catalano, già compositore della colonna di film come “La kriptonite nella borsa”, “Mine vaganti”, “L’uomo in più”, e “Le conseguenze dell’amore”.
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