Il 27 febbraio 2013, il telegiornale satirico "Striscia la Notizia" ha fatto un servizio dedicato al voto degli italiani all’estero. L’inviato Valerio Staffelli ha intervistato due scrutatori del voto degli italiani nel mondo. Con il volto celato, questi scrutatori hanno denunciato la presenza di schede votate "a fotocopia" e allo stesso partito. La grafia con cui i voti erano stati espressi era la stessa, così come la preferenza al partito. A questo punto, tra la questione dei patronati che davano indicazioni di voto agli italiani all’estero (di cui ItaliaChiamaItalia ha parlato in modo esaustivo) e questa notizia, serve una riflessione.
L’attuale situazione rischia di legittimare agli occhi della gente l’idea di chi dice che il voto degli italiani debba essere abolito. Una cosa del genere non dovrebbe mai passare. Gli italiani all’estero contribuiscono al benessere del nostro Paese. Basti pensare all’export dei prodotti italiani. Inoltre, molti cittadini italiani che stanno all’estero pagano le tasse anche qui in Italia. L’IMU (Imposta Municipale Unica) ne è un esempio. Quindi, gli italiani all’estero hanno diritto di votare esattamente come noi. Però il voto estero va riformato, non c’è dubbio. Bisogna abolire il meccanismo di voto per corrispondenza e fare sì che gli italiani residenti all’estero possano votare regolarmente. Servono strutture consolari più efficienti e che possano lavorare in modo più capillare. Per esempio, si potrebbero creare dei "seggi volanti", ossia seggi distaccati che qui in Italia servono a fare votare i pazienti degli ospedali. Si potrebbero dunque creare dei "seggi volanti" anche nelle circoscrizioni italiane all’estero. Questi seggi dipenderebbero da quelli nelle ambasciate e nei consolati. Potrebbe essere una buona cosa. Io penso che anche i partiti debbano attrezzarsi. Per esempio, quest’anno io sono stato scrutatore al seggio n°6 del Comune di Roncoferraro, uno dei due seggi della frazione di Barbasso. Allo spoglio c’era solo il rappresentante di lista del Partito Democratico. Dov’erano quelli degli altri partiti? Lo stesso discorso vale per i seggi all’estero. Serve maggiore attenzione da parte di tutti.
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