Lapo Pistelli, viceministro degli Esteri, ha incontrato in Senato, il Comitato per le questioni degli italiani all’estero, nell’ambito dell’indagine conoscitiva sulla valorizzazione del reciproco contributo economico, culturale e civile tra la madrepatria e le comunità italiane nel mondo.
Il membro del governo ha spiegato che, siccome ci sono nuovi tagli in vista per il ministero degli Esteri, previsti tra il 10 e il 12% del bilancio complessivo, ogni decisione sulle politiche per gli italiani nel mondo sarà aggiornata a dopo l’approvazione della legge di stabilità.
"Chiedere a un ministero con un bilancio che rappresenta lo 0,22 di quello dell’intero Paese di rinunciare al 12%, essendo un ministero che spende quasi la totalità del suo bilancio per la manutenzione", costringe la Farnesina "non a chiedersi a quale tipo di politica rinunciare, ma quale mano si vuole tagliare", ha spiegato Pistelli, il quale ha assicurato che "la volontà è quella di riportare la diplomazia italiana all’altezza del ruolo che aveva", ma così tutto è più difficile.
Detto questo, "non cerco giustificazioni, dobbiamo essere consapevoli delle difficoltà del mondo reale", e sull’orizzonte del medio-lungo periodo l’idea è quella, "in paesi dove abbiamo chiuso o mai aperto" di “appoggiarci ai desk della Unione Europea: la speranza è che sempre di più l’Europa sappia proporsi come mediatore, anche se spesso e volentieri i Paesi preferiscono avere la propria bandiera: ci sono infatti due tendenze in contrapposizione tra loro". In ogni caso, "dobbiamo essere realisticamente consapevoli che se gli ingredienti mancano sarà impegno comune quello di procurarceli".
Claudio Micheloni, senatore Pd e presidente del Comitato per le questioni degli italiani all’estero, confermando a Pistelli che "il credito di fiducia aperto nei suoi confronti è ancora in attivo", ha espresso "rammarico per le conferme avute sui tagli previsti in legge di Stabilità, perché una riduzione dal 10 al 12% su un bilancio complessivo di 1,8 miliardi sarebbe assolutamente insostenibile". Micheloni ha promesso di “combattere per ridurre il più possibile i tagli in sede di discussione in Senato". Secondo il senatore eletto all’estero "i tagli annunciati sono drammatici e dunque non avrebbe senso prendere decisioni oggi se tra un mese rischiano di non esserci più le risorse".