“Ho parlato con il senatore Caselli alcuni giorni fa. Lui insiste nel dire che è ancora del PdL. Dobbiamo rivederci nei prossimi giorni. Dovremo fare un’analisi su ciò che bisogna fare per risolvere la situazione del PdL nel Mondo, in particolare nel Nord e Centro America”. Risponde così Amato Berardi, deputato PdL eletto nella ripartizione estera Nord e Centro America, quando gli chiediamo un’opinione sulla situazione del PdL all’estero. E ci spiega che Caselli, senatore italo-argentino, nonostante abbia più volte dichiarato pubblicamente di non far più parte del PdL, a lui continua a dire di essere ancora parte della squadra del partito guidato da Angelino Alfano.
Secondo l’onorevole residente negli States il PdL nel Mondo non è un problema, “non è debole”. Eppure proprio dalla sua ripartizione elettorale arrivano molte lamentele: i vari esponenti del Popolo della Libertà che vivono sul territorio accusano Berardi e Giordano, l’altro parlamentare eletto nella stessa ripartizione, di avere perso il rapporto con l’elettorato, di non sapere ascoltare, di essere assenti. Le critiche sono diverse. Berardi sceglie Italiachiamaitalia.it per replicare ai suoi accusatori: “Ciascuno ha il diritto di esprimere la propria opinione. Ma coloro che fanno queste critiche le fanno anche contro se stessi, perché anche loro fanno parte del partito. Chiedo a tutti loro di guardarsi nello specchio e, anziché criticare, di vedere come poter lavorare insieme. Sono sempre stato molto aperto, trasparente, disponibile, cerco di essere presente sul territorio. Ogni settimana mando delle lettere per avere loro suggerimenti, consigli, ma fino adesso non ho mai ricevuto una risposta dagli amici che hanno fatto queste critiche”.
Sarà così. Intanto Salvatore Ferrigno è lanciatissimo, prepara il suo movimento “Insieme” con cui si vuole presentare alle prossime elezioni: “All’amico Ferrigno faccio i miei migliori auguri, ma oggi come oggi con l’aria che tira già è difficile per un partito come il PdL o il Pd avere consenso presso gli elettori, immaginiamo quanto sia difficile creare un proprio movimento politico, farsi conoscere, e poi anche se eletto venire a Roma e non riuscire ad avere il giusto peso come piccolo movimento politico”.
Berardi pensa di ricandidarsi con il PdL, “se merito la candidatura”, e “se gli elettori crederanno ancora in noi”. Dunque “sì, vorrei fare un altro mandato, se gli elettori mi daranno la loro fiducia”.
Recentemente alcune voci di corridoio hanno parlato di un avvicinamento di Berardi al Maie, il Movimento Associativo degli Italiani all’Estero, quello fondato e presieduto dall’On. Ricardo Merlo: “Non è assolutamente vero – sottolinea il deputato residente a Philadelphia -, caso mai è stato il contrario: Merlo e altri hanno provato a contattarmi. Ma io rimango fedele al PdL e ai miei principi, sono molto trasparente nelle mie cose”.
Per Berardi le dimissioni di Silvio Berlusconi da Palazzo Chigi sono state una mossa “molto intelligente”, ma il “governo tecnico che abbiamo oggi non è stata la soluzione migliore per il Paese”. Quale sarebbe allora la soluzione giusta? “Andrebbero incentivate le piccole e medie imprese, tagliare le tasse, e poi aprire i rubinetti delle banche. Se le banche non finanziano le aziende, le aziende non assumono e così l’economia italiana rimane bloccata”. In ogni caso “mi auguro che la legislatura arrivi alla sua scadenza naturale, perché con questa crisi non possiamo permetterci di andare al voto. Faccio un appello a tutte le forze politiche, affinchè insieme si lavori per il Paese, per l’Italia e per gli italiani nel mondo”.
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