Oscar Farinetti ha ceduto il 20% di Eataly alla banca d’investimenti Tamburi Investment Partners per 120 milioni di euro. "L’abbiamo fatto per due motivi: futura quotazione in borsa, che ci piacerebbe raggiungere entro il 2017, dove l’esperienza del team Tamburi potra’ essere fondamentale e per mettere liquidita’ in azienda, visto l’importante piano di sviluppo italiano ed estero previsto nei prossimi anni" ha spiegato lo stesso patron di Eataly, smentendo il sospetto di future dismissioni e confermando l’imponente programma di nuove aperture e sviluppi del progetto.
Il timone resta saldamente in mano a Oscar Farinetti con una quota di famiglia che scende dall’80% al 60% dove sono preponderanti i tre figli. La merchant bank, annunciando l’acquisizione ha spiegato che i soci di Eataly hanno condiviso con Tip l’obiettivo di quotare la societa’, subordinatamente alle condizioni dei mercati finanziari, al fine di renderla una public company globale che, pur con un profilo sempre piu’ internazionale, possa continuare a rappresentare l’Italian lifestyle con ancora maggior forza, grazie ai benefici finanziari e di visibilita’ della quotazione. ”La famiglia Farinetti che, insieme agli storici soci gia’ Unieuro controlla Eataly tramite la Eatinvest, scende dall’80% al 60% per fare entrare Tip tramite la Clubitaly” spiega l’imprenditore noto sostenitore di Matteo Renzi.
”Restano al timone di Eataly Oscar Farinetti, presidente, ed i due figli Francesco e Nicola con il socio e amministratore delegato Luca Baffigo Filangieri; il terzo figlio di Farinetti, Andrea, segue le aziende produttive” spiega il gruppo che vede tra i soci fondatori anche Coop Italia. ClubItaly, la newco creata appositamente per l’operazione e partecipata al 30% da Tip e al 70% da family office soci storici di Tamburi, tra cui nomi in vista delle famiglie ‘eccellenti’ del made in Italy alimentare, da Lavazza a Ferrero, Marzotto (vini Santa Margherita), Branca, Angelini. Eataly, fondata nel 2003 ad Alba da Oscar Farinetti per la distribuzione e commercializzazione mondiale di prodotti dell’eccellenza enogastronomica italiana, punta quest’anno a un fatturato consolidato intorno a 400 milioni di euro (esclusi i franchisee) e a un ebitda di circa 45 milioni, dopo aver mostrato nel 2010-2013 una crescita media annua di fatturato ed ebitda rispettivamente di oltre il 33% e il 75%. Nel prossimo triennio e’ prevista l’apertura di nuovi store a Los Angeles, Washington, Boston e New york-World Trade Center, dopo i 30 gia’ operativi in Italia, Stati Uniti, Medio ed Estremo Oriente, mentre sono gia’ state contrattualizzate le prossime aperture di Mosca, San Paolo del Brasile e Londra.
Confermata, inoltre, l’apertura tra una settimana (18 marzo) di altri 5.500 metri quadrati nello storico Teatro Smeraldo di Milano, con 13 luoghi di ristorazione monotematica, un ristorante stellato, cinque spazi di produzione artigianale a vista. E a Roma Eataly "raddoppia" pensando a una nuova apertura nella Capitale. "Apriremo a Piazza della Repubblica, a pochi passi dalla Stazione Termini” ha rivelato lo stesso Farinetti qualche giorno fa.
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